Poco più di una settimana fa, Michel Marchi, sindaco di Gerre de' Caprioli, un paese situato in provincia di Cremona, aveva lanciato una proposta shock, in grado di far rabbrividire la maggior parte dei suoi concittadini. Per cercare di contrastare la velocissima riproduzione delle nutrie, che stanno danneggiando in maniera irreparabile i campi e i raccolti, il primo cittadino cremonese ha invitato la gente del posto a mangiare il roditore, affermando che, la sua carne, non sarebbe stata molto differente da molte specie che si consumano quotidianamente.

Nonostante le accuse, il sindaco ha messo in pratica il suo suggerimento.

Il pensiero della gente

Dopo le parole del sindaco relative al destino delle nutrie di Gerre de' Caprioli, in paese si è scatenato un inevitabile dibattito, alimentato ulteriormente dalla trasmissione di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu "Quelli che dopo il tg". Infatti, alcuni reporter del programma si sono recati sul "luogo del delitto" e hanno intervistato dei cittadini del posto, chiedendo loro cosa ne pensassero di quella strana proposta lanciata da Michel Marchi. Se in molti si sono dimostrati palesemente contrariati e disgustati di fronte all'idea di mangiare un roditore dall'aspetto non particolarmente appetibile, altri invece sono sembrati più vicini al parere del sindaco.

Proprio quest'ultimo, nella giornata di ieri, ha deciso di "dare il buon esempio".

Un pranzo particolare

Molto spesso, i politici vengono accusati di non mettere in pratica ciò che dicono. Non si può di certo affermare lo stesso per il sindaco di Gerre de' Caprioli che, nella giornata di ieri, ha dimostrato a tutti che le sue non erano affatto solo parole.

Infatti, Michel Marchi, ha pranzato in modo molto particolare, assaggiando proprio una di quelle nutrie di cui si vorrebbe liberare. Il roditore è stato ottimamente cucinato da una coppia specializzata nella preparazione di carni particolari. Infatti, la nutria è stata fatta marinare con il limone per tutta la notte. Subito dopo, sono stati aggiunti rosmarino, pepe e chiodi di garofano.

La cottura del roditore, avvenuta nella birra e durata circa novanta minuti. ha anticipato l'atto finale, ossia il momento in cui la pietanza è stata servita sul piatto del primo cittadino del paese cremonese. Il sindaco non è apparso per nulla disgustato da ciò che stava mangiando e, con grande soddisfazione, si è fatto immortalare nel momento in cui ha addentato un pezzo del roditore. De gustibus non disputandum est.