Gallarate: Andrea Cassani, giovane sindaco del popoloso centro in provincia di Varese, ha trovato una soluzione alquanto originale per "risolvere" lo spinoso problema dei migranti: gli ha dato, di tasca propria, i soldi necessari per comprare il biglietto del treno per Milano e se ne è liberato.

Ma andiamo con ordine. In seguito alla chiusura, avvenuta nei giorni scorsi, del centro di via Ranchet, una sessantina di rifugiati sono stati trasferiti al centro di Bresso, in provincia di Milano. Tra questi, però, ce ne erano dodici che non avevano i requisiti necessari per essere accolti in una struttura pubblica (si son visti rifiutare la richiesta d'asilo perché avevano partecipato ad un rissa).

Alla domanda, più che legittima, "dove sistemarli?", Andrea Cassani, il sindaco della Lega Nord, ha deciso di dare loro 90 euro. A questi si sono aggiunti ulteriori 90 euro "offerti" dalla società Kb, che gestiva il centro.

Il sindaco, soddisfatto, ha commentato in diretta Facebook: "è una liberazione, negli ultimi mesi i loro comportamenti decisamente poco civili avevano infastidito tutti, soprattutto gli abitanti del quartiere di Madonna in Campagna". Alla questione si stanno interessando la prefettura di Milano e la prefettura di Varese (competente per Gallarate).

Il parere di Majorino

Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, non è particolarmente d'accordo con la pittoresca soluzione trovata da Andrea Cassani.

Sul suo profilo Facebook racconta, quindi, la sua versione dei fatti e spiega che un piccolo gruppo di profughi, da ieri, a seguito della conclusione - poco chiara - di un percorso d’accoglienza - è arrivato a Milano dalla vicina Gallarate. Poi precisa, che pur di liberarsene, il sindaco, avrebbe addirittura pagato di tasca propria il loro biglietto.

L'uso del condizionale, aggiunge, non è casuale: Majorino, sperava, infatti di essere smentito.

Sempre secondo l'assessore milanese, parte del gruppo di rifugiati sarebbe stato intercettato per le vie della città. E, al fine di evitare che queste persone vadano ad aggiungersi ai già tanti senzatetto, si è deciso di portarli in strutture d'emergenza.

Prima di concludere il post, Majorino, ha aggiunto di attendere, fiducioso, l'intervento della Prefettura e, soprattutto, le scuse del Sindaco di Gallarate. Perché, ricorda, siamo di fronte a delle persone, non a dei pacchi postali.