Il Tribunale Amministrativo Regionale ha salvato dall'espulsione un uomo di 50 anni, di origini nord africane, nonostante sia considerato un pericolo sociale. L'uomo ha una condanna sulle spalle di 1 anno e 6 mesi di reclusione per spaccio di droga. Proprio per questo motivo, quando ha presentato l'istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno, gli è stata negata, in quanto considerato un pericolo per la collettività. Il Tar però con una sentenza gli ha evitato di essere espulso. Il motivo? L'uomo è padre di 7 figli.
La condanna per spaccio
Il tribunale amministrativo ha deciso che il marocchino, anche se considerato un pericolo sociale, non può essere espulso poiché risulta essere un padre di famiglia in grado di mantenere i suoi figli.
Per tutelare dunque l'unità familiare, il TAR ha bloccato il provvedimento della Questura che prevedeva l'allontanamento coatto del soggetto dal territorio dello Stato italiano. Nel 2015 il marocchino venne condannato per il reato di spaccio di stupefacenti a 18 mesi reclusione, oltre che a una multa di 4.000 Euro. La pena però venne sospesa e il nord africano non passò neppure un giorno un prigione.
Quando l'uomo arrivò in Italia, aprì una ditta individuale che gli servì per dimostrare di avere un lavoro e dunque ottenere il permesso di soggiorno. Alla scadenza però ha dovuto presentare i documenti dell'azienda che ne attestassero il regolare svolgimento. Il marocchino così ha presentato una sfilza di documenti, tutti interamente falsi.
L'istruttoria ha fatto il suo corso e alla fine, nel 2017, il permesso di soggiorno gli è stato negato, sia per documentazione falsa, che per pericolosità del soggetto (in forza della condanna ottenuta nel 2015).
La motivazione del TAR
In teoria, in seguito alla bocciatura del permesso di soggiorno, l'uomo sarebbe dovuto tornare in Marocco in quanto non più in possesso di un titolo di soggiorno.
Ma appena saputo del respingimento del rinnovo il 50enne si è rivolto all'avvocato Lopresti, il quale a Marzo di quest'anno, ha presentato ricorso contro il provvedimento. Neanche un mese dopo, il TAR di Venezia ha accolto il ricorso, bocciando il provvedimento di espulsione della Questura poiché privo di una motivazione adeguata.
La sentenza del tribunale amministrativo di Venezia è stata chiara: il marocchino non può essere espulso poiché è padre di 7 figli e il suo allontanamento influirebbe in modo negativo sulla vita della famiglia.