Giacomo Arcano, dirigente dell'agenzia "Black Marketing Guru", ha deciso, nonostante i pregiudizi, di sfruttare i nuovi prodotti derivati dalla cannabis legale, per permettere ai suoi dipendenti di rilassarsi dopo il lavoro o durante una piccola pausa. Nell'azienda, infatti, oltre ad usufruire dei deodoranti per ambienti ricavati dalla pianta, si possono consumare anche tisane e biscotti alla marijuana.
La comunità di San Patrignano sostiene ancora il proibizionismo, mettendo in guardia su questi prodotti che ormai stanno spopolando sul mercato ma, nonostante ciò, l'imprenditore non si è lasciato influenzare.
Il dirigente, infatti, ha affermato che non intende avere dei collaboratori "sballati", ma rilassati: la qualità della loro vita è da salvaguardare, e se non sono stressati rendono di più in ufficio.
Quella di Arcano è una strategia molto originale: il suo obiettivo è quello di mantenere un clima sereno in azienda, per permettere al suo progetto di crescere ulteriormente. La sua filosofia punta alla qualità del lavoro, non alla quantità. L'imprenditore intende eliminare ogni possibile fonte di stress: per questo motivo, non ha accettato di trasferire la sua attività nella caotica Roma, preferendo restare in provincia di Rimini, dove i dipendenti non devono timbrare alcun cartellino.
Un passo verso la normalizzazione della cannabis
Sono numerose le ricerche scientifiche che hanno confermato i benefici provenienti dalla cannabis, e per questo motivo in molti paesi è stata legalizzata, nonostante la presenza di forti campagne proibizioniste.
In Italia, la situazione è molto delicata: la questione cannabis è ancora un tabù, perché viene vista solo ed esclusivamente sotto il suo aspetto "stupefacente", e ad essa vengono attribuiti episodi di violenza, come accadeva negli anni '30 durante la campagna proibizionista.
La nostra legge vieta la circolazione di cannabis contenente oltre lo 0,6% di THC, ma non ne regolamenta la diffusione con percentuale inferiore. Di conseguenza, negli ultimi tempi sono stati aperti numerosi negozi che vendono "marijuana legale", ovvero costituita quasi interamente da CBD, un cannabidiolo non psicoattivo.
Questa iniziativa è volta a dare il via ad un processo di normalizzazione della canapa, diffondendo al contempo una giusta informazione sui numerosi vantaggi che si possono ottenere dalla pianta non solo in ambito medico, ma anche ambientale.
Si tratta, infatti, di una delle piante che assorbe più CO2 al mondo, che potrebbe divenire il polmone naturale di cui molti centri urbani necessitano (Milano, Torino).
La società italiana fa ancora fatica a cogliere gli elementi vantaggiosi della marijuana, anche perché il suo mercato illegale è totalmente gestito dalle associazioni criminali. Il processo di normalizzazione può portare alla legalizzazione, liberando la cannabis dalle grinfie di queste associazioni che la avvelenano con altre sostanze (cocaina, ammoniaca, ecc) per aumentarne il peso e causare dipendenza, in modo tale che i consumatori passino ad altre droghe pesanti.
Normalizzando la cannabis, la società potrebbe ottenere le giuste informazioni sul prodotto, e interessarsi maggiormente alla questione, senza trattarla come un tabù.