A trovarlo morto nella sua camera da letto martedì mattina è stata la madre. Era preoccupata perché a mezzogiorno passato Giuseppe De Vito Piscicelli, 23 anni, non si era ancora alzato e dalla stanza proveniva un silenzio sinistro. In quella camera da letto in un'abitazione di via di villa Grazioli, posta nell'elegante quartiere romano dei Parioli, è accaduto qualcosa di molto strano. Oltre a scoprire che il figlio si era addormentato per sempre, la madre per prima ha scorto un'inquietante scritta sul petto del ragazzo. Fatta con un pennarello arancione, era in parte seminascosta dalla giacca del pigiama che il figlio indossava dalla sera prima: "Mi hai lasciata sola tutta la notte, mi vendicherò".

Dettaglio non irrilevante dal momento che Giuseppe aveva trascorso la notte con la fidanzata, ora indagata per omicidio colposo, un atto dovuto in questi casi. Il ragazzo, appartenente a una nobile famiglia di origine napoletana e figlio di un'ambasciatrice, aveva problemi di tossicodipendenza ed era in cura presso una comunità di recupero. Proprio come la sua compagna che aveva conosciuto in quel contesto. Il pm Mario Dovinola ha disposto l'autopsia ed esami tossicologici approfonditi.

'Era solo un gioco'

I genitori hanno raccontato agli investigatori che il figlio era rientrato a casa la sera prima con la fidanzata che si è poi dileguata, forse verso le sette di mattina o anche prima. La madre e il padre, dopo aver trovato il figlio, hanno chiamato il 118.

I medici hanno provato a rianimarlo praticandogli massaggio cardiaco e manovre d'emergenza ma non c'è stato nulla da fare. Raggiunta in stato confusionale e in possesso di droga dagli agenti della squadra mobile, la ragazza, anche lei ventenne, prima ha negato di essere l'autrice della scritta. Poi, incalzata dagli uomini del commissariato Saliario-Parioli è crollata e tra le lacrime ha ammesso: "Si l'ho fatta io la scritta 'Mi hai lasciata sola tutta la notte, mi vendicherò', ma era solo un gioco".

Perché mai scrivere una frase del genere? Di cosa si sarebbe dovuta vendicare? Ammesso sia uno scherzo, resta ancora tutto da decodificare. La morte è conseguenza di altro reato? Per gli inquirenti sì, per la cessione del metadone da parte della ragazza. E' sopraggiunta dopo una lite? Quando la ragazza è andata via Giuseppe era già morto, si stava sentendo male o era profondamente immerso in un sonno dal quale non si è più svegliato?

Interrogata, la fidanzata è apparsa sconvolta e non ha saputo delineare un quadro chiaro. Forse durante quell'ultima notte trascorsa con lui si era drogata e aveva bevuto. "Per me non era morto, non lo so, non lo so", ha farfugliato agli investigatori. Nelle prossime ore dovrà essere risentita.

Overdose fatale

I risultati dell’autopsia effettuata nel pomeriggio di ieri dal professor Luigi Cipolloni dell’Università La Sapienza hanno chiarito che il ragazzo è morto ucciso da una overdose di metadone che gli aveva dato la ragazza. L'aveva presa nella comunità da cui entrambi sarebbero usciti nel prossimo fine settimana grazie a un permesso. E come mai non erano in comunità a consumare il metadone?

Al momento nessuno della struttura risulta indagato, ma le indagini del pm Mario Dovinola si focalizzeramnno anche su questo aspetto. Sarà decisivo conoscere l'esito degli esami tossicologici per cui bisognerà aspettare più tempo. Chiariranno se Giuseppe sia morto per aver assunto anche altre droghe.