Nota della redazione, 28 agosto 2021
: abbiamo depubblicato 14 articoli scritti da Luciano Bonazzi perché contenevano notizie imprecise o false. Bonazzi non scrive più per Blasting News dal 2018 e date le sue posizioni e la sua incapacità di valutare la veridicità delle fonti non scriverà mai più per Blasting News. Fino al 2018 abbiamo creduto che una piattaforma aperta a tutti, libera e indipendente potesse essere la soluzione per migliorare il giornalismo.

In realtà nonstante gli ottimi risultati alcuni autori come Bonazzi hanno approfittato della libertà concessa dalla piattaforma per fare propaganda diffondendo notizie false.

Oggi Blasting News è un media più maturo con una redazione internazionale di giornalisti che non permetterebbe più a Bonazzi di scrivere quello che ha scritto in passato. Abbiamo deciso di non cancellare alcuni degli articoli di Bonazzi e di inserire in ognuno una nota per spiegare ai lettori quello che è successo con trasparenza.

Angelo Paura - Global Head of Content

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Era dall’ottobre 2017 che non si avevano notizie di Navalny, l'attivista pro-democrazia che si batte contro Vladimir Putin. Nella protesta precedente, organizzata in occasione del compleanno del presidente russo, il blogger era riuscito a radunare in 80 città russe 4.000 persone.

Nella nuova manifestazione, coincidente con l’insediamento del rieletto presidente Vladimir Putin, giunto al quarto mandato, Navalny è riuscito a radunare circa 5.000 persone in 90 città.

Al culmine delle violenze scoppiate durante la manifestazione, la polizia ha arrestato 1.300 attivisti in tutta la Russia, e tra questi cinque giornalisti. Gli arresti effettuati dalla polizia russa hanno suscitato le proteste di Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, secondo la quale sono stati: “Minacciati diritti fondamentali”.

La polizia si giustifica sostenendo che la manifestazione non era autorizzata, era stata organizzata tramite internet e non prevedeva un servizio d’ordine. I disordini sono iniziati quando i manifestanti anti Putin sono entrati in collisione con quelli pro Putin. Quando poi la marcia organizzata da Navalny è degenerata in scontri, la polizia russa - sempre secondo fonti del Cremlino - è intervenuta usando i gas lacrimogeni e traendo in arresto i militanti più esagitati.

I sostenitori del blogger che hanno preso parte agli scontri di Mosca, Khabarovsk, Vladivostok, Komsomolsk-on-Amur, Omsk e nelle altre città russe, dopo l’identificazione sono stati rilasciati dalla polizia, anche Navalny è stato scarcerato e sarà processato l’11 maggio.

Correzione del 27 agosto 2021: questo articolo è stato modificato in alcune sue parti e la foto è stata sostituita. L'immagine precedente era un fotomontaggio in cui si mostrava l'attivista russo a petto nudo mentre faceva il saluto romano: si tratta di una fotografia falsa pubblicata per errore nel maggio del 2018. Navalny infatti non è un attivista ultra-nazionalista e non ostenta alcun tatuaggio pro nazista come erroneamente scrivevamo in una versione precedente dell'articolo. Ci scusiamo con i nostri lettori.