Nota della redazione, 28 agosto 2021: abbiamo depubblicato 14 articoli scritti da Luciano Bonazzi perché contenevano notizie imprecise o false. Bonazzi non scrive più per Blasting News dal 2018 e date le sue posizioni e la sua incapacità di valutare la veridicità delle fonti non scriverà mai più per Blasting News. Fino al 2018 abbiamo creduto che una piattaforma aperta a tutti, libera e indipendente potesse essere la soluzione per migliorare il giornalismo.

In realtà nonstante gli ottimi risultati alcuni autori come Bonazzi hanno approfittato della libertà concessa dalla piattaforma per fare propaganda diffondendo notizie false.

Oggi Blasting News è un media più maturo con una redazione internazionale di giornalisti che non permetterebbe più a Bonazzi di scrivere quello che ha scritto in passato. Abbiamo deciso di non cancellare alcuni degli articoli di Bonazzi e di inserire in ognuno una nota per spiegare ai lettori quello che è successo con trasparenza.

Angelo Paura - Global Head of Content

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La rivolta di Tienanmen è rimasta impressa in particolare per il fermo immagine divenuto oggi un’icona popolare. In quella foto di grande valore simbolico si vede un giovane con due borse, forse la spesa, sfidare bloccando col suo stesso corpo, l’avanzata dei carri armati nella piazza. Quel che accadde nel 1989 nella piazza fu il culmine di un’escalation di manifestazioni popolari, iniziate il 15 aprile e soffocate nel sangue il 4 giugno 1989.

Alla protesta parteciparono operai, studenti e intellettuali, stanchi di far sacrifici in nome di un ideale del quale avevano conosciuto solo il volto della miseria.

La rivolta venne duramente repressa e il numero esatto dei morti, feriti e arrestati ancora oggi è sottoposto a censura. Quella protesta colpì profondamente l’occidente, gli stati Sovietici e quelli aderenti al Blocco orientale, contribuendo alla caduta del muro di Berlino.

Sulla scia dei fatti di Tienanmen, l’Unione Sovietica divenuta anacronistica e obsoleta, si dissolse nel 1991, iniziando dall’uscita della Russia, alla quale fecero seguito tutti gli stati membri.

In Cina, i fatti di Tienanmen non portarono alla caduta del comunismo, ma a una serie di riforme radicali, che in pochi decenni hanno portato il gigante asiatico a uscire dal blocco dei paesi del terzo mondo.

Oggi la Cina è un colosso economico, gestisce la maggior parte del commercio mondiale, è divenuta principale finanziatrice e realizzatrice di grandi infrastrutture, a partire dalla “Nuova via Della Seta”, dal “Canale di Persia” e ha un programma spaziale proprio.

La rinascita cinese

Il PIL di Pechino è in costante crescita, così come la classe media e i salari che hanno raggiunto livelli occidentali. Resta il fatto che sulle libertà individuali, di parola e pensiero, c’è ancora molto da fare. Ma se il governo cinese nega e censura il ricordo del “Rivoltoso Sconosciuto” e delle vittime di Piazza Tienanmen, i cittadini dell’ex colonia britannica di Hong Kong chiedono al presidente Xi Jinping di riabilitare i congiunti dei caduti 29 anni fa e nella rivolta e di concedere loro i risarcimenti fin qui negati.

Alla commemorazione di Hong Kong sono previste almeno 100.000 persone, secondo gli organizzatori sarà un evento particolarmente significativo, perché oltre che le vittime di Piazza Tienanmen, all’iniziativa si aggiungerà il ricordo di Liu Xiaobo, lo scrittore deceduto nel luglio 2017, che mai si era piegato alla minacce e al carcere. Forse, conscio di avere gli “occhi lucidi” del mondo puntati su di lui, il presidente Xi Jinping troverà la giusta ispirazione, per riportare un po’ di serenità nelle vite dei parenti delle vittime.