Nota della redazione, 28 agosto 2021: abbiamo depubblicato 14 articoli scritti da Luciano Bonazzi perché contenevano notizie imprecise o false. Bonazzi non scrive più per Blasting News dal 2018 e date le sue posizioni e la sua incapacità di valutare la veridicità delle fonti non scriverà mai più per Blasting News. Fino al 2018 abbiamo creduto che una piattaforma aperta a tutti, libera e indipendente potesse essere la soluzione per migliorare il giornalismo.

In realtà nonstante gli ottimi risultati alcuni autori come Bonazzi hanno approfittato della libertà concessa dalla piattaforma per fare propaganda diffondendo notizie false.

Oggi Blasting News è un media più maturo con una redazione internazionale di giornalisti che non permetterebbe più a Bonazzi di scrivere quello che ha scritto in passato. Abbiamo deciso di non cancellare alcuni degli articoli di Bonazzi e di inserire in ognuno una nota per spiegare ai lettori quello che è successo con trasparenza.

Angelo Paura - Global Head of Content

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Il presidente russo Vladimir Putin, giunto al suo quarto mandato, ha mantenuto la promessa elettorale riguardante le sanzioni adottate da alcuni stati contro la Russia. La norma, firmata il 4 giugno, si chiama testualmente “Legge sulle contromisure alle azioni ostili degli Stati Uniti e di altri stati stranieri”.

All’atto pratico è prevista l’introduzione di contromisure, commisurate al danno economico inferto al popolo russo e in risposta alle continue manovre ostili a ridosso dei confini della Federazione russa.

Già a partire dal titolo, la norma è articolata in sanzioni sia politiche che economiche, con l’introduzione di misure che andranno a colpire sia gli Stati nazionali, che i funzionari, cittadini e organizzazioni internazionali, la cui sede giuridica o fiscale sia basata in uno stato ostile.

Emblematici, in questo senso, i processi contro alcune confessioni religiose straniere, svoltisi tra il 2016 e il 2017, che ebbero ripercussioni internazionali.

All’epoca, alcune entità straniere vennero accusate di infiltrare spie occidentali sotto copertura. Ciò portò all’allontanamento dal paese dei dirigenti religiosi stranieri, pur senza proibire la pratica di quei culti da parte dei cittadini.

La reazione internazionale fu ovviamente dura, la Russia venne accusata di repressione religiosa.

Nei fatti, le religioni della federazione sono quella ortodossa, l’islam, il buddhismo, alcune denominazioni cristiane storiche e i culti animisti delle popolazioni inuit e siberiane. Alla luce di quella vicenda, si può comprendere il senso delle sanzioni che d’ora in poi andranno a colpire alcune organizzazioni.

Una legge comunque temperata

Il senso della nuova legge non sarà quello di imporre sanzioni a stati stranieri, il Cremlino ha tenuto a sottolineare che le misure non saranno azioni in attacco, ma contromisure verso quanti danneggino la Russia. Queste potranno altresì colpire gli accordi di cooperazione tra gli Stati divenuti ostili e la Federazione Russa, quindi non si tratterà di semplici restrizioni all’importazione di materie prime e prodotti, ma si allude velatamente a progetti scientifici: leggasi missioni spaziali congiunte.

La Duma di Stato ha comunque apportato alcune modifiche alla nuova legge, escludendo dalle contro-sanzioni i beni d’importanza vitale che la Russia non produce, riducendo l’elenco delle voci di contrasto da 16 a 6.