Finisce l'incubo per la giovane mamma trentatrenne Rosa Mezzina, residente a Bolzano e originaria di Molfetta. Il lieto fine è confermato dalla foto postata il 2 giugno scorso su Facebook, in cui abbraccia calorosamente i suoi due figli Yassine e Yasmine rientrati finalmente a casa dopo le lunghe trattative condotte dalle autorità per farli rientrare in Italia, dopo che il padre era il padre scappato in Tunisia con i due bambini senza preavviso e senza il consenso della madre.

L'inizio dell'incubo

Dopo il rapimento la mamma dei bambini, Rosa Mezzina, era stata intervistata da diverso programmi tv per spiegare il suo dramma e rivolgere un appello al marito che le aveva portato via i figli in seguito a una lite.

Il 22 aprile scorso, infatti, il marito Jamel Methenni, di origini tunisine aveva prelevato i due piccoli e alla guida del suo furgone si era allontanato di casa, facendo perdere le tracce e creando una forte apprensione nella madre e nei più stretti parenti.

Dopo i tanti e ripetuti appelli da parte della mamma, nei quali intimava al marito di tornare a casa con i bambini o di fornire almeno loro notizie, trascorsi alcuni aveva ricevuto una telefonata da Methenni che la informava di essere tornato al suo paese di origine, la Tunisia, e di avere in custodia i bambini, rassicurandola sul loro stato di salute.

Il reato: sottrazione internazionale di minori

Una situazione grave dal momento che Jamel Methenni ha da subito dichiarato di non voler più far rientro in Italia, dopo aver compiuto un reato con molta superficialità dal momento che condurre dei minori illecitamente all'estero senza esercitarne la potestà esclusiva e senza alcuna autorizzazione e altresì senza fare ritorno nel Paese di residenza abituale degli stessi è considerato "sottrazione internazionale di minori".

E non funge da attenuante il fatto che il padre, come confermato dalla moglie, in passato abbia sempre dimostrato di essere un buon padre. Rimane l'ipotesi che abbia agito d'istinto, mosso dalla rabbia del momento. Nonostante le buone premesse, si era inizialmente pensato al peggio, ma per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi.

Le lunghe trattative e alla fine il rientro a casa

Dopo quaranta giorni di trattative per tentare di convincere l'uomo, studiando i più svariati aspetti del suo carattere e cercando di convincerlo a tornare sui suoi passi spontaneamente, i carabinieri di Bolzano hanno riconsegnato alla mamma Yassine, di quattro anni, e Yasmine di 2, rientrati in Italia con una nave dalla Tunisia e approdati a Genova.

L'operazione, che ha avuto luogo in collaborazione tra il Ministero degli Esteri e l'Interpol, è rimasta di massima segretezza fino a quando da Genova i due bimbi sono stati trasportati, dopo averli riaffidati alla madre, a Bolzano, scortati dai carabinieri.

Le indagini proseguono per fare chiarezza sulle responsabilità e sugli eventuali provvedimenti da attuare nei confronti del padre dei bambini.