Nella giornata di mercoledì 27 giugno, un uomo di 59 anni è stato dichiarato positivo al virus West Nile. Il paziente si trova ricoverato da sabato presso l'Ospedale di Rovigo nel reparto malattie infettive. Il cinquantanovenne residente a Polesella, è il primo contagiato dell'anno dal virus in questione. Al momento le sue condizioni di Salute sono discrete e le risposte alle cure mediche sembrano essere buone. Il virus del Nilo occidentale, noto anche come West Nile, fa parte della famiglia Flaviviridae e prende il nome da un distretto dell'Uganda, dove per la prima volta nel 1937 una donna venne contagiata.
La nota dell’azienda sanitaria Ulss 5 Polesana
In una nota, l'azienda sanitaria Ulls 5 Polesana, ha riferito che il laboratorio di microbiologia sito in quel di Padova, ha confermato la positività dell'uomo al virus West Nile, ma che comunque il 59enne non versa in condizioni gravi grazie all'effetto delle cure somministrate. Il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda ulss 5 ha rilasciato le dovute informazioni al comune di Polesella, affinché possano essere effettuati gli interventi larvo – zanzaricidi di competenza.
Maggiori informazioni sul West Nile
In base a quanto riferiscono gli esperti, il contagio dal virus West Nike nell'80% dei casi è asintomatico, mentre solo nel 20% delle persone si manifestano sintomi molto simili a quelli di un'influenza.
Il contagio può avvenire sia nell'uomo che negli animali attraverso il morso di una zanzara infetta, che nella maggior parte delle volte è del tipo 'Culex'. In alcuni casi rari, l'infezione viene trasmessa anche tramite trasfusioni, trapianti o dalla madre al feto durante la gravidanza.
La trasmissione del West Nile non può avvenire da persona a persona tramite il contatto con persone infette.
Purtroppo la diagnosi non è molto semplice dato che i sintomi sono quelli di una normale influenza seguiti poi da un malessere generale come nausea, cefalea e mancanza di appetito. Possono poi sopraggiungere problematiche come mal di schiena, dolori muscolari ed eruzioni cutanee. Nel 1994 scoppiò il primo focolaio epidemico in Algeria e due anni dopo la stessa cosa capitò in Romania.
Negli Stati Uniti si ebbe il primo caso di virus a New York nel 1999. In seguito nel 2012, sempre negli Stati Uniti, si verificò una delle peggiori epidemie in cui a perdere la vita furono ben 286 persone. La prevenzione è limitata all'uso di repellenti come per qualsiasi altro insetto.