Come nel nostro sistema solare sono presenti pianeti giganti, chiamati anche giganti gassosi, come Giove e Saturno i quali hanno la caratteristica di possedere molte lune, perché non potrebbero esistere altrettante lune per altrettanti giganti gassosi ma in un Sistema Solare che non è il nostro? È la domanda a cui stanno lavorando i ricercatori delle Università della California, Riverside e del Southern Queensland.
Pianeti inadatti alla vita, ma le Lune invece?
Come detto in precedenza nel nostro sistema solare, il cui numero di lune conosciute ammonta a centosettantacinque attualmente, esistono un paio di pianeti che hanno la particolarità di possedere molte più lune di tutti gli altri, Giove e Saturno.
Questi giganti gassosi si trovano in una zona non adatta alla vita per via della loro distanza dal Sole; posseggono però rispettivamente le lune Europa (Giove) ed Encelado (Saturno) che secondo gli studiosi hanno la più alta probabilità di possedere vita extraterrestre.
I ricercatori hanno dunque ipotizzato che, essendo a conoscenza di 121 pianeti gassosi simili ai nostri Giove o Saturno- grazie al telescopio spaziale Kepler mandato in orbita nel 2009 - in altri sistemi solari è perfettamente sensato parlare di rispettive esolune. La particolarità di queste esolune è che orbitando attorno a questi pianeti gassosi che si trovano ad una distanza tale dalla loro stella per poter possedere acqua liquida (a differenza di Giove e Saturno), potrebbero ipoteticamente ospitare la vita.
Lune più ospitali della stessa Terra
Oltre ad essere perfettamente riscaldate dalla loro stella, queste esolune riceverebbero ancora più energia e calore grazie all’assorbimento delle radiazioni riflesse dai loro pianeti su di esse. Potrebbero dunque essere ancora più ospitali e adatte alla vita del nostro stesso pianeta! È dunque di fondamentale importanza il lavoro che stanno svolgendo attualmente i ricercatori in quanto, grazie all’aiuto della prima banca dati in cui sono contenute le informazioni dettagliate dei centoventuno pianeti e pubblicata sull’Astrophysical Journal, sarà possibile studiare quali possano essere i pianeti più adatti a possedere le esolune e concentrarsi così su di essi.
Grazie a questo immenso lavoro, per i ricercatori sarà possibile studiare i nuovi telescopi del futuro il cui obiettivo sarà proprio lo studio della vita extrasolare e delle esolune.