La vita non è un film. Così cantavano gli Articolo 31, nel lontano 2002, a sottolineare come ciò che si vede nelle pellicole cinematografiche, molto spesso, non abbia alcun contatto con la realtà della quotidianità. Principio non applicabile, però, alle gemelle Giudicessa, protagoniste del film rivelazione "Come un gatto in tangenziale", nel quale svolgevano la parte di sorelle "molto particolari" di un'ottima Paola Cortellesi. Le due donne, infatti, soffrivano di una problematica da loro etichettata come "shopping compulsivo", così definita in modo tale da giustificare i continui furti messi in atto a danno di moltissimi negozi della Capitale.

La "cleptomania" delle gemelle, però, sembra si sia estesa anche alla realtà.

La vicenda

Le gemelle trentanovenni, Alessandra e Valentina Giudicessa, infatti, sono state entrambe denunciate da un negoziante del quartiere Testaccio per furto di due profumi dal valore totale di circa 500 euro. Il proprietario dell'attività, infatti, avrebbe riconosciuto le due donne proprio grazie all'incredibile successo avuto dal film che ha visto protagonisti due attori del calibro di Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Come se non bastasse, dopo l'uscita della pellicola, le gemelle Giudicessa sono state anche ripetutamente invitate da Paolo Bonolis nella sua trasmissione "Avanti un altro" e, tutto ciò, ha permesso loro di accrescere ulteriormente la popolarità precedentemente acquisita.

Subito dopo aver acclarato l'identità delle due gemelle, il titolare del negozio, secondo quanto dichiarato dal giornale "Il Messaggero", si è rivolto ai Carabinieri per sporgere immediata denuncia. Le forze dell'ordine, allora, hanno deciso di recarsi al domicilio delle due sorelle dove avrebbero trovato i due profumi apparentemente rubati, successivamente riconsegnati al negozio.

Le gemelle si difendono

Le due gemelle, ovviamente, non hanno potuto far altro che difendersi, accusando il titolare del negozio di essersi fatto influenzare eccessivamente dal loro ruolo nel film "Come un gatto in tangenziale". Con un forte accento romanesco e con lo stesso eloquio utilizzato durante la pellicola in questione, le sorelle Giudicessa hanno etichettato il tutto come "cattiverie" nei loro confronti.

Alessandra e Valentina, inoltre, hanno negato che i due profumi siano stati ritrovati in casa loro, così come hanno affermato con certezza che il proprietario dell'attività andrà presto a ritirare le denuncia nei loro confronti.