Doveva essere un momento di svago e relax nelle acque dell’Oceano Indiano, una piacevole pausa per arrivare carichi e motivati allo spettacolo serale. Invece, l'immersione si è trasformata in un incubo per colpa, a quanto pare, della maschera subacquea acquistata alla Decathlon di Grugliasco (Torino). Protagonista della brutta avventura un musicista del coro del Teatro Regio di Torino, che, lo scorso settembre, era impegnato in Oman con una tournée. L'uomo, che ha rischiato di annegare, ora ha deciso di fare causa al colosso francese specializzato nella vendita di articoli sportivi.

Il malore in acqua

Ranieri Paluselli, timpanista cinquantaquattrenne del Teatro Regio di Torino, lo scorso 14 settembre era in Oman per la prima dell'Aida; con alcuni amici, in un momento di pausa, ha deciso di praticare snorkeling nelle acque dell'Oceano Indiano. Dopo pochi minuti, però. l'uomo ha avuto un malore che sarebbe potuto essergli fatale se non fosse stato per il tempestivo intervento di altri musicisti che lo hanno visto galleggiare, immobile ed ormai privo di sensi, con la faccia rivolta verso l'acqua.

Raneiri si era immerso con la maschera subacquea denominata "Easybreath", (letteralmente "respiro facile") acquistata pochi giorni prima in un negozio della catena Decathlon. La maschera, prodotta dall'azienda di Villeneuve-d'Ascq, viene utilizzata per la pratica di snorkeling in superficie da ragazzi e da adulti e si presenta come un modello innovativo che non compromette la visibilità e va a chiudere completamente il viso, consentendo di respirare attraverso un boccaglio centrale.

Il timpanista è stato immediatamente soccorso dai colleghi che lo hanno portato su un motoscafo e lo hanno rianimato con la respirazione bocca a bocca ed un massaggio cardiaco. Trasportato in ospedale in condizioni critiche, Ranieri Paluselli, non ha ripreso conoscenza fino al giorno seguente.

La mediazione e l'eventuale causa civile

L'orchestrale, dopo essersi ripreso ed essere rientrato in Italia, assistito dagli avvocati Renato e Ludovica Ambrosio, ha deciso di chiedere un risarcimento a Decathlon per il grave danno subito. Giovedì 26 luglio, ci sarà un incontro per la mediazione e, se non dovesse portare risultati utili, si avvierebbe la causa civile, in tribunale.

Gli avvocati di Paluselli hanno sottolineato che il loro assistito ha rischiato di morire: la maschera era nuova, ma probabilmente o era difettosa o non era di cosi facile utilizzo (come invece ha sostenuto la multinazionale). Inoltre, hanno fatto notare i legali, non vi sarebbero state adeguate avvertenze per coloro che hanno problemi fisici. Il timpanista, infatti, soffre di scoliosi e la malattia gli ha ridotto la capacità polmonare, ma non gli ha mai impedito di fare immersioni.

I periti Decathlon, che hanno analizzato la maschera Easybreath utilizzata dal musicista, hanno ribattuto che non presenta alcun difetto. Nei prossimi giorni si saprà se il timpanista torinese avrà diritto o meno ad un risarcimento.