Un'ora di educazione civica obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado. La proposta che il sindaco di Bari, Antonio Decaro ha fatto sua e preannunciato, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, nasce da un grave atto vandalico, le cui immagini, vengono mostrate da Decaro stesso nel suo post, risalente al 6 luglio scorso. Si tratta di un filmato che riprende tre ragazzi, probabilmente maggiorenni, mentre si apprestano a distruggere con un’accetta un muretto sul Lungomare di San Girolamo.

Il filmato di denuncia

Le riprese vengono commentate, sequenza per sequenza, da un Decaro sbigottito.

Infatti, in uno sfogo accorato, il primo cittadino ricorda tutte le difficoltà incontrate per eseguire quella che ha definito un’ “opera di riqualificazione ambientale” piuttosto sofferta a causa dei tempi lunghi, delle difficoltà nell’ottenere l’autorizzazione paesaggistica e i sacrifici compiuti dagli stessi cittadini baresi in qualità di contribuenti.

La denuncia del sindaco, tuttavia, non è fine a se stessa ma è accompagnata, appunto, dall’annuncio dell’importante iniziativa inoltrata in Parlamento: nel suo video afferma, infatti, dopo aver preso atto di questo ennesimo episodio vandalico, di aver presentato, insieme ad altri sindaci italiani, una proposta di legge per introdurre l’ora di educazione alla cittadinanza, nelle scuole.

Lo scopo è quello di insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole della convivenza civile e dei beni comuni. Un’ora dedicata a Costituzione, diritto pubblico e leggi, con libro di testo e verifiche.

In realtà esisterebbe già da una decina d’anni e si chiama “Cittadinanza e Costituzione”, tuttavia, per adesso è solo una materia "trasversale" ovvero “spalmata” su tutte le altre discipline, a cui, perciò, non è ancora dedicato un momento preciso ma viene integrata nelle varie materie, a seconda dell’argomento trattato.

A discrezione delle scuole e degli insegnanti il modo e i mezzi con cui parlare ai ragazzi di democrazia, diritti, doveri rispetto dell’altro, bene comune e regole della convivenza civile: “conoscenze” che dal 2019 verranno richieste agli esami di maturità.

La proposta di Decaro e di alcuni sindaci italiani

Un'operazione di sensibilizzazione su tematiche fondamentali per il vivere civile che tuttavia, secondo alcuni sindaci italiani, non avviene in maniera sistematica e strutturata e che perciò non basta a formare i cittadini di domani, tanto più dopo gli innumerevoli episodi di bullismo che si verificano nelle scuole contro persone e strutture e contro gli stessi professori.

«Vanno rimessi al centro i capisaldi del vivere in comunità, insegnare ai ragazzi a essere e sentirsi cittadini». Così Antonio Decaro, presidente dell’Anci, ha motivato la sua proposta di legge da presentare al nuovo Parlamento perché l’ora di educazione civica sia una materia autonoma e indipendente con voto di verifica e che venga rinominata “Educazione alla cittadinanza”», perché “bisogna recuperare il senso di comunità, insegnare il rispetto del bene comune”.

Insomma, come ha chiosato il sindaco stesso, nel suo video, dalla sua pagina Facebook, laddove le denunce non bastano, si fa necessario, anzi, urgente, un adeguato intervento educativo.