Dal supercarcere di Marino del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, Innocent Oseghale oggi ha confessato di aver smembrato il cadavere di Pamela Mastropietro. La ragazza romana, di soli 18 anni, era stata uccisa e fatta a pezzi nel gennaio scorso a Macerata. Oseghale, 29enne nigeriano, è accusato di omicidio e vilipendio di cadavere ed è detenuto attualmente a Marino del Tronto, dove è stato ripetutamente interrogato dai procuratori di Macerata. La sua versione narra che Pamela sarebbe deceduta in seguito ad un malore dovuto ad assunzione di stupefacenti mentre si trovava a casa sua.

Il nigeriano, i cui avvocati difensori sono Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, avrebbe cercato di far sparire il cadavere acquistando un trolley che si è rivelato troppo piccolo. Per questo motivo avrebbe dissezionato il cadavere per poi introdurre i resti in due valige.

Nega la violenza e l'omicidio

Oseghale nega di aver violentato Pamela e racconta anzi di aver avuto un rapporto conseziente con la ragazza il giorno stesso della sua morte. Dice di averla incontrata in un giardino al fine di comprare droga, nello specifico eroina, dal connazionale Lucky Desmond, anche lui indagato per l'omicidio insieme ad un altro nigeriano, Lucky Awelima, Dopo le perizie dei Ris dello scorso giugno, ai due era stata revocata la custodia cautelare.

La droga sarebbe stata consumata in seguito in casa del nigeriano e, solo in un secondo tempo, la ragazza si sarebbe sentita male fino a perdere la vita, (mentre era da sola, sempre secondo il racconto del nigeriano, che nel frattempo era uscito per commissioni). Oseghale oggi ha anche scagionato Desmond Lucky, dichiarando che al momento della morte di Pamela in casa erano solo lui e la ragazza, mentre in un precedente interrogatorio aveva affermato di essere uscito di casa dopo che Lucky lo aveva rassicurato sulle condizioni di Pamela, facendo intendere la presenza di una terza persona.

Per la Procura Oseghale mente

Pamela, la ragazza uccisa, aveva precedenti di droga e per questo era stata inserita in una comunità di recupero a Macerata. Il parere della Procura invece è agli antipodi: Oseghale avrebbe infierito sulla ragazza con un coltello, abusando di lei ed uccidendola. Poi avrebbe sezonato il corpo per nascondere i segni dei fendenti e successivamente occultarlo. La macabra operazione sarebbe stata eseguita usando due tipi di coltello, uno più grande ed uno piccolo.