Secondo quanto si legge sulle pagine del Guardian, nei Paesi Bassi una sperimentazione sarebbe stata bruscamente interrotta dopo aver accertato il decesso di 11 neonati in seguito ad una serie di problemi ai polmoni delle creature. Nei mesi precedenti alla notizia, decine di donne avevano usato il Viagra - un farmaco noto per risolvere problemi di disfunzione erettile - per 'dare una mano' allo sviluppo dei feti.

Ma gli esperimenti degli esperti si son bloccati dopo aver accertato, per cause ricondotte alla somministrazione del farmaco, il decesso di 11 bambini. La ricerca in questione non era circoscritta ad Amsterdam ma estesa ad altre località limitrofi, dove il farmaco è stato utilizzato da ben 93 donne per capire se grazie all'uso del Viagra potevano essere risolti casi di feti con un insufficiente crescita. L'esperimento era dunque mirato ad ottenere dei benefici nei confronti di chi sta in placenta poiché, grazie al farmaco ,si riesce a migliorare l'irrogazione del sangue con conseguente dilatazione dei piccoli vasi sanguigni.

Peccato però che l'esperimento sia andato male, provocando in 11 neonati fatali problemi ai polmoni a seguito del contatto con il Viagra. Sperimentazione archiviata dunque, anche se non è detto che in futuro non si ritorni a testarla su degli animali.

Le notizie riportate sulla morte dei neonati rivelano anche le presunte motivazione delle tragedie. Potrebbe essere stata colpa del troppo ossigeno arrivato nei polmoni per via dell'aumento di pressione sanguigna conseguente alla somministrazione del farmaco. E' un'ipotesi poiché, in fase di una prima sperimentazione avviata nel 2015 sui topi, non vi era stata alcuna complicanza simile a quella poi accaduta con i piccoli. A cercare di far chiarezza sul caso è stato un esponente del Centro Medico Universitario di Amsterdam che ha rivelato come, attualmente, siano in corso ulteriori accertamenti per capire se la tragedia possa essere ricollegata a negligenze dei ricercatori.

Il parere dell'esperto italiano

Sul caso si è espresso anche un italiano, Claudio Fabris, docente all'Università di Torino, che sostiene come il principio del Viagra, in realtà, favorisca veramente lo sviluppo della placenta ma solamente a livello teorico. Già in altre occasioni, infatti, si era provato ad eseguire una tale sperimentazione, dalle quali era risultato che la vascolarizzazione seguente la somministrazione alle donne in attesa poteva avere risvolti positivi purché in assenza di determinate dalle condizioni della gestante (età avanzata, problemi di Salute vari, ipertensione) o da casi di parto gemellare. In tali circostanze, la possibilità di andare incontro a complicazione è decisamente elevata.