Durante gli scorsi mesi, decine di donne in dolce attesa in Olanda si sono sottoposte a dei test che prevedevano l'uso del viagra. La sperimentazione aveva lo scopo di favorire la gestazione durante la gravidanza ma le conseguenze sono state disastrose: 11 bambini appena nati alla fine della sperimentazione sono deceduti. Il famoso giornale britannico Guardian, ha riportato la seguente notizia come hanno fatto molteplici altre autorevoli testate.
La ricerca
Lo studio in questione si era tenute in circa 10 ospedali dove, un totale di 93 donne con problemi nella crescita del feto, si erano sottoposte al trattamento.
Gli studiosi credevano che il viagra potesse essere d'aiuto nello sviluppo dei feti, visto l'effetto dilatatore che esso ha sui vasi e che quindi avrebbe potuto migliorare l’irrorazione del sangue verso la placenta. Nella prima fase della sperimentazione era stato condotto un test sui topi che aveva dato esito positivo.
Undici bambini appena nati, però, hanno avuto gravi ripercussioni sui polmoni che li hanno portati alla morte. Da quel momento, gli studiosi hanno deciso di interrompere in maniera immediata i test fino ad allora svolti. Un comitato indipendente di controllo olandese, nei giorni scorsi, ha ufficializzato la decisione presa dai ricercatori. Molto probabilmente il viagra, facendo innalzare la pressione sanguigna, ha danneggiato i polmoni dei bambini portando ossigeno in maniera troppo elevata.
L'intervista del responsabile della ricerca
Wessel Ganzevoort, direttore della ricerca, durante un'intervista a De Volkskrant ha rivelato di essere molto dispiaciuto per quanto accaduto e che nessuno si sarebbe mai aspettato di ricevere il risultato opposto a quello che in realtà si pensava. La sperimentazione in questione era in programma fino al 2020 ma adesso pare essersi bloccata.
L'Olanda ha infatti sospeso il tutto con effetto immediato ma in maniera temporanea, in attesa di svolgere ulteriori ricerche che forniranno le spiegazioni adeguate a quanto accaduto agli 11 neonati.
Il Centro Medico Universitario dell'Olanda ha eliminato l'ipotesi di un comportamento scorretto da parte dei conduttori della ricerca o di eventuali negligenze.
Claudio Fabris, docente di neonatologia dell’università di Torino, ha dichiarato che l'utilizzo dello stesso principio attivo del Viagra per la crescita del feto in teoria dovrebbe portare dei risultati adeguati ma, nella pratica, il rischio di effetti collaterali è sempre molto elevato.