Una vicenda che ha dell'incredibile quella avvenuta negli scorsi giorni in Puglia, e precisamente a Brindisi. Un uomo di 54 anni aveva infatti bisogno di effettuare urgentemente una gastroscopia. Insieme al figlio, Marco Mancini, autore della denuncia pubblica a mezzo social, si è recato presso diverse strutture sanitarie della provincia e non solo. Il dettagliato racconto comincia alle 22:50 del 17 agosto.
Diversi ospedali, poi la scelta del Perrino di Brindisi
Prima di recarsi nel nosocomio brindisino, figlio e padre si recano presso la struttura ospedaliera del PTA di Fasano.
Qui entrano intorno alle 18:32. A quanto sembra gli operatori del nosocomio fasanese non hanno possibilità di curare il paziente e quindi decidono di trasferire in ambulanza l'uomo presso un'altra struttura sanitaria. Viene scelto proprio l'ospedale "Antonio Perrino" di Brindisi. Qui, come detto, arrivano intorno alle 22:50, dopo aver aspettato già ben 4 ore nella struttura sanitaria di Fasano che si trova a circa 66 chilometri dal capoluogo di provincia. Il ragazzo continua il suo sfogo su Facebook descrivendo le condizioni del padre e raccontando come quest'ultimo, prima di arrivare al pronto soccorso brindisino, avesse vomitato addirittura sangue.
In quel momento, a quanto emerge dal racconto del giovane, la sala d'attesa del pronto soccorso brindisino è piena di codici verdi e bianchi.
Mentre infermieri e pazienti litigano tra di loro, il 54enne ha un codice giallo, e un disperato bisogno delle cure mediche. Ma intanto le ore passano e nessuno sembra curarsi di loro. L'epilogo della vicenda arriva alle prime ore della mattina del 18 agosto, quando un medico si rivolge al ragazzo, finalmente, informandolo che il più vicino reparto per poter svolgere una gastroscopia d'urgenza è Lecce.
Distante 40 chilometri dalla città adriatica.
Un racconto di malasanità
Quello di Mancini è un crudele racconto di malasanità, purtroppo. Il ragazzo nel suo lungo post su Facebook non descrive solo la situazione del padre, ma quella di una struttura sanitaria in evidente carenza di organico. Questo fatto non è una novità per l'ospedale brindisino, dove da tempo si stanno studiando soluzioni per evitare proprio tali inconvenienti, dovuti principalmente alla carenza di personale.
Mancini descrive inoltre come non ci siano abbastanza barelle per il trasporto dei pazienti. Una delle storie più incredibili raccontate dal ragazzo è quella di una signora che doveva vomitare. All'anziana viene data una traversa e il medico le dice "faccia fare qui", così si apprende dal racconto del ragazzo. Lo stesso, alla fine di questa odissea, si chiede chi mai abbia potuto ridurre così la sanità pugliese. Una denuncia quanto mai crudele delle condizioni in cui versano i nostri ospedali. Finalmente intorno alle 11 del 18 agosto il padre di Mancini viene ricoverato. Dopo un'intera giornata trascorsa in ospedale.