Una vicenda ancora tutta da chiarire quella accaduta ieri sera a Marina di Mancaversa, paesino vicino a Taviano, in provincia di Lecce. Un 50enne barese avrebbe invitato dei ragazzini a bere qualcosa in un bar della zona. L'uomo non avrebbe riferito la sua età agli adolescenti, tra i quali vi era anche una ragazzina di 12 anni. Gli stessi hanno quindi raccontato tutto ai genitori, seduti poco più in là sulle panchine di un giardinetto della zona. L'uomo avrebbe tentato di abusare della bambina 12enne.

Il presunto abuso sull'adolescente

Secondo quanto riferito stamane dal Quotidiano di Puglia, l'uomo è stato additato da ragazzini e genitori come presunto pedofilo.

Questo poiché agli stessi adolescenti è apparso strano che un uomo di mezza età invitasse a bere dei ragazzini. Lo stesso infatti, sempre da quanto emerge dal racconto degli stessi adolescenti, avrebbe tentato di abusare sessualmente dell'adolescente. Questa si sarebbe infatti allontanata per andare in bagno. Qui l'uomo l'avrebbe seguita e, minacciandola con un coltello, le avrebbe chiesto di esaudire i suoi desideri sessuali. A questo punto la 12enne sarebbe comunque riuscita a fuggire e raccontare tutto ai genitori: gli stessi, come detto precedentemente, si trovavano nei pressi del luogo oggetto del fatto di cronaca in questione.

Subito è scattata la caccia all'uomo

Immediatamente in tutta la zona è scattata una vera e propria "caccia al mostro".

Individuato il 50enne, è scoppiata una violenta lite tra i genitori dei ragazzini e il presunto molestatore, che ha rischiato un vero e proprio linciaggio. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Taviano e un'ambulanza del 118, chiamata da chi ha assistito alla scena. Momenti di vera tensione quindi, sedati in maniera ineccepibile dai militari.

Gli stessi, una volta sul posto, hanno ascoltato la versione dei fatti sia della parte lesa che dell'accusato. Lo stesso 50enne è stato condotto in caserma per le formalità di rito. Secondo le prime indiscrezioni, l'uomo sarebbe stato trovato in possesso dell'oggetto contundente, ma non sarebbero emersi altri reati a suo carico.

Lo stesso avrebbe dichiarato ai Carabinieri di aver avuto dei contatti via social con i ragazzini, fatto confermato dagli adolescenti. Gli investigatori hanno quindi visionato il telefonino dell'uomo, non trovando anche qui nulla di particolare. Per il momento i genitori della ragazzina non avrebbero formalizzato nessuna denuncia a carico dell'uomo.