Le spiagge italiane, come ogni estate, si riempiono di venditori ambulanti che propongono ai bagnanti ogni tipo di oggetto o servizio: braccialetti, tappeti, accessori per il mare, occhiali da sole, cibo, bevande, massaggi e anche i famosi tatuaggi all'hennè. A partire da quest'anno il premier Matteo Salvini ha avviato una campagna chiamata "Spiagge Sicure" che mira al contrasto di quest'attività finanziando le polizie municipali per aumentare i controlli. Il promotore e vicepremier di questa iniziativa, mentre era in spiaggia, è stato avvicinato da un ambulante che gli ha chiesto un selfie ma lui ha rifiutato.
Salvini nega un selfie a un ambulante
Giusto qualche giorno fa il ministro dell'interno Salvini ha annunciato con un certo orgoglio i risultati ottenuti con la campagna "Spiagge sicure"; le direttive del ministero sono servite ad allontanare i venditori ambulanti ma evidentemente non tutti, o almeno non quelli che lavorano sulla spiaggia che il vicepremier Matteo Salvini ha scelto per prendere il sole. Il leader della Lega è stato immortalato da uno scatto fotografico mentre era intento ad allontanare un venditore che gli si era avvicinato sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta. Nella foto si vede Salvini seduto, mentre stava controllando il telefono, che con un gesto sembra voler allontanare il venditore ambulante.
L'episodio che a prima vista può sembrare poco garbato in realtà, secondo proprio il diretto interessato, è stato gentile: "Sapevo che quel signore era Salvini, gli volevo chiedere un selfie e vendergli qualcosa. Non mi ha cacciato, mi ha detto di aspettare perché era al telefono" ha dichiarato l'ambulante. E' stato proprio il venditore africano quindi a spezzare una lancia a favore di Salvini, in netto contrasto con le accuse di razzismo da parte della sinistra.
Il venditore ha poi confessato che il selfie non gli è stato accordato, questo perché il ministro dell'interno gli avrebbe detto di non scattare foto con chi vende merce abusivamente.
Il venditore ambulante difende Salvini
L'ambulante abusivo si chiama Medoune e ha chiesto ai giornali di non parlare male del ministro: "Lo conosciamo ed è molto cortese, i miei figli hanno anche giocato con i suoi sotto l'ombrellone. Lui è un gentiluomo non è razzista". Salvini dunque assolto dall'accusa di razzismo, anche dopo la carezza data durante i funerali a Genova a una donna di colore.