Il Terremoto di magnitudo 7.5 della scala Richter che ieri ha colpito la parte nord dell'isola di Sulawesi in Indonesia alle 12,02 (ora italiana) e il conseguente tsunami hanno provocato almeno 384 morti, oltre che numerosissimi dispersi.

La maggior concentrazione di vittime, sia dovute al crollo di molti edifici sia allo tsunami, si ha nella capitale della provincia indonesiana di Sulawesi, Palu - dove risiedono oltre 300 mila persone - che ha subito l'impatto maggiore delle onde anomale, penetrate nell'entroterra della città per centinaia di metri, spazzando via case, veicoli e intere famiglie.

Altri centri, tuttavia, sono stati fortemente interessati dal fenomeno marino conseguente al potente sisma, come Donggala e Mamuju. Terribili le immagini di devastazione che arrivano dal web, soprattutto da filmini amatoriali girati con il cellulare da alcune persone che hanno ripreso l'arrivo dello tsunami in diretta, fra il panico generale della popolazione che assiste inerme e terrorizzata.

Le autorità indonesiane parlano del bilancio aggiornato delle vittime e dei danni causati dal terremoto-tsunami

Questa mattina, invece, dopo una notte di paura e di incertezza sull'entità del danno, i soccorsi hanno cominciato a contare i primi morti. Alle prime luci del giorno già erano stati recuperati 48 cadaveri, restituiti dal defluire delle acque marine dalle strade.

Non è da escludere che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi nel corso della giornata, poiché vi è un numero elevato e tuttora imprecisato di dispersi.

Le autorità indonesiane riferiscono di almeno 384 morti e 500 feriti, ricoverati per motivi più o meno gravi. Migliaia, invece, gli edifici distrutti dalla potente scossa di terremoto e dal conseguente tsunami, che avrebbe avuto un run up stimato fra i 2 e i 6 metri.

Difficoltà nel coordinamento delle operazioni di salvataggio

Si stanno avendo grosse difficoltà nel coordinamento delle operazioni di ricerca e salvataggio, poiché il terremoto di magnitudo 7.5 di ieri ha provocato un enorme black-out dell'energia elettrica a Palu e nel vicino centro di pescatori di Donggala, situato a soli 27 chilometri dall'epicentro.

"La situazione è molto caotica. La gente è in strada, disperata, abbiamo una nave in mezzo ai palazzi della città. Molti edifici sono collassati", riferisce Dwikorita Karnawati, a capo dell'Agenzia meteorologica e geofisica indonesiana.