Don Massimo Biancalani, il sacerdote pistoiese balzato agli onori della cronaca per l'accoglienza dei profughi, non ci sta a ricevere insulti sui social e per questo motivo ha deciso di scrivere a Papa Francesco. Da tempo, il religioso è impegnato sul territorio nell'accoglienza dei profughi attraverso la collaborazione del Comitato parrocchiale di Vicofaro e Ramini. Nell'introduzione della missiva, il sacerdote si è rivolto a Papa Francesco esprimendo grande amarezza. E rimarcando, allo stesso tempo, l'impegno della sua comunità per l'accoglienza dei meno abbienti e più in particolare dei rifugiati.

Offese sui social network e posta ordinaria

Proprio l'attivismo di don Massimo Biancalani nella tutela dei rifugiati e profughi lo hanno trasformato in un tiro al bersaglio soprattutto tra i simpatizzanti dell'estrema destra. Numerosi gli insulti ricevuti sui social network e per posta ordinaria, come asserito dallo stesso Biancalani nel corso una conferenza stampa in cui ha informato che esporrà una serie di querele presso le forze dell’ordine. Tra le tante lettere ricevute si è soffermato sull'ultima, la quale conterrebbe offese indicibili nei suoi confronti.

La lettera verrà consegnata nelle mani del Pontefice, la prossima settimana, da don Biancalani. In tale occasione, vi sarà nella Città del Vaticano, un convegno riguardante la Crisi Migratoria dove il religioso parteciperà da relatore.

Protesta contro lo sgombero del centro accoglienza

Nella missiva inoltre, ha ricordato quando qualche settimana fa, esponendo motivi di sicurezza e inidoneità della struttura religiosa, le autorità avevano avviato lo sgombero dei residenti nella struttura di Vicofaro a Pistoia. Nella stessa, da anni, risiederebbero persone in povertà.

Eppure, lamenta Biancalani, i cospicui sforzi economici volti ad adeguare gli ambienti dediti all'accoglienza, sono risultati vani. Taluni, conclude il sacerdote pistoiese, scordano l'azione caritatevole e il contributo instancabile reso alla comunità accogliendo tante persone, che diversamente sarebbero obbligate a vivere in condizioni instabili e rischiose.

Lo scorso mese altre lettere con minacce e offese

Anche lo scorso mese, don Massimo Biancalani denunciò la ricezione di lettere con minacce di morte, offese razziste e insulti. Tra i migranti ospiti del centro accoglienza da lui gestito, anche il gambiano Buba Ceesay, 24 anni, contro il quale, a inizio agosto, due ragazzini spararono colpi di pistola a salve "per goliardata". Fatti scollegati tra loro, ma che alimentano la preoccupazione del sacerdote nei confronti dei migranti.