Mentre negli Usa si è scatenato l'uragano Florence, da poco declassato a tempesta tropicale, nelle Filippine si è assistito a una vera e propria strage e a causarla è stato il tifone denominato Mangkhut che si è fiondato violentemente sul Paese asiatico. Il tifone però non si è arrestato e dopo aver seminato morte e distruzione in quella zona, si è spostato in Cina, causando altri danni imprevedibili e obbligando le autorità a far evacuare sette città e circa mezzo milione di persone.
I danni nelle Filippine causati dal tifone Mangkhunt
Nelle Filippine il numero delle vittime fin'ora accertato è di 69 persone, ma si temono fino a 100 morti.
Sette delle vittime erano minatori e sono morte in una miniera crollata nel Nord del Paese: altre 40 persone risultano essere ancora intrappolate all'interno. La furia del tifone ha provocato un vero e proprio disastro ambientale, soprattutto nelle zone di Cagayan e Tuguegarao, sorvolate recentemente in elicottero dal presidente filippino Rodrigo Duterte che ha voluto rendersi conto personalmente della situazione estremamente grave. Nell'isola di Luzon, Mangkhunt ha causato frane e alluvioni che hanno completamente distrutto i campi di riso e le fattorie. Nella città di Baggao addirittura si sono registrati crolli di case e il crollo delle linee elettriche. Il tifone ha incontrato sul suo cammino circa cinque milioni di persone e secondo i meteorologi i venti sono arrivati a 305 chilometri orari.Nelle Filippine oggi era prevista anche una visita del ministro degli Esteri cinese, naturalmente cancellata di comune accordo con il governo della Cina.
La tempesta si è spostata in Cina
La tempesta, dopo aver seminato il terrore e distrutto le Filippine, si è spostato verso la Cina e principalmente nella città di Hong Kong dove i feriti sono centinaia e molte case sono distrutte a causa del vento che soffia a 170 km orari. Nell'aeroporto oltre 900 voli sono stati cancellati.
L'allerta nella città rimane altissima e il servizio meteorologico, l'Hong Kong Observatory, ha consigliato ai cittadini di stare lontani dal Victoria Harbour dove si registrato un preoccupante innalzamento delle acque. Ingenti danni sono stati provocati anche in altre città della Cina: a Macao le autorità hanno chiuso tutti i casinò, a Guangdong si registrano due morti mentre altre sette città con circa mezzo milione di persone sono state prontamente evacuate.