Due anziani coniugi hanno perso la vita quattro giorni dopo aver mangiato dei funghi Amanita Falloide. La coppia non sapeva di aver infatti ingerito una delle tipologie più velenose di funghi che si possa trovare nel nostro Paese, con effetti letali.

I miceti erano stati raccolti dalla stessa coppia nelle vicinanze di Rocca di Papa, un comune italiano di circa 17mila abitanti appartenente alla città metropolitana di Roma. Marito e moglie, 78 anni lui e 72 lei, dopo aver mangiato i funghi velenosi, hanno mostrato dei sintomi di avvelenamento e nonostante l'immediata corsa all'ospedale, le loro condizioni erano troppo gravi e sono deceduti dopo quattro giorni di ricovero.

Avvelenata un'intera famiglia

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il pasto è stato consumato da diverse persone facenti parte della stessa famiglia, oltre ai due anziani erano infatti presenti anche: la figlia della coppia, la nipote di 16 anni, la sorella dell'anziano e la figlia di quest'ultima. Ad accusare però i più gravi sintomi post avvelenamento sono stati i due anziani, trasportati d'urgenza prima al vicino ospedale di Frascati e poi trasferiti al Gemelli di Roma. I medici hanno constatato subito una serie di gravi problemi al loro fegato, danneggiato dal contatto con il veleno dei funghi Amanita Falloide. Non solo, la coppia presentava anche gravi insufficienze renali che alla fine hanno portato al decesso.

Il resto dei familiari che hanno consumato i funghi velenosi versa attualmente in gravi condizioni di Salute, eccezion fatta per la più giovane che pare essere uscita dalla fase 'critica'. Il motivo per il quale la sedicenne è fuori pericolo è dovuto al fatto che la giovane avrebbe consumato solo pochi grammi del fungo velenoso, al contrario da quanto fatto dal resto dei parenti.

Sull'accaduto sta lavorando la Procura di Velletri che ha aperto un'inchiesta per cercare di capire meglio cosa sia successo.

Le indagini delle autorità

La vicenda appena raccontata risale a sabato 8 settembre, con la coppia di anziani che è poi deceduta dopo quattro giorni di agonia. Adesso proseguiranno le indagini, con gli inquirenti che hanno trovato a casa dei coniugi il cestino dei funghi Amanita Aalloide raccolti.

Pare sia stato proprio l'uomo ad assicurare al resto della famiglia che il raccolto non era velenoso e dunque commestibile. Sicuramente il settantottenne non conosceva quella che gli esperti dell'Asl ritengono una delle specie di funghi più pericolose in circolazione.