Arrivano le prime dichiarazioni dei coniugi Martelli in seguito all'arresto dei tre ragazzi di origine rumena che, nella notte tra sabato e domenica, sarebbero stati gli artefici della violenta rapina e annesso pestaggio ai danni di marito e moglie, nella loro villa alle porte di Lanciano. I tre malviventi sono stati prima riconosciuti ed identificati dagli investigatori grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza di un bancomat.

Nella giornata di ieri, poi, è scattato l'arresto per i tre, dopo una massiccia operazione delle Forze dell'Ordine che nella mattinata di ieri avevano anche circondato un edificio alla ricerca di altri possibili complici.

I ladri identificati grazie alle telecamere di un bancomat

Prima che scattasse l'arresto, la svolta nelle indagini è avvenuta due notti fa, quando gli inquirenti hanno visionato i filmati di alcune telecamere di sorveglianza della zona interessata. Fra queste anche quelle di un bancomat presso cui i ladri si sono recati, in possesso delle carte di credito di Martelli e relativi codici, per prelevare una somma di circa 2.000 Euro.

Per farlo avevano usato, tra l'altro, la stessa auto utilizzata la notte dell'agguato alla villa dei coniugi.

Successivamente, ciò ha permesso di risalire ai tre ragazzi, di origine rumena, che sono stati poi rintracciati ed arrestati nella giornata di ieri. Al momento dell'arresto i tre malviventi erano in procinto di fuggire e, con sé, avevano circa 3.400 Euro in contanti. E' risultata fondamentale, in tutto ciò, la testimonianza di un uomo che nei mesi precedenti aveva vissuto la stessa vicenda.

Lanciano, marito e moglie: 'Siamo più tranquilli, ma vogliamo giustizia'

Nel frattempo arrivano le prime dichiarazioni di Carlo Martelli e Niva Bazzan, marito e moglie massacrati nel corso della rapina.

La signora, che nel sequestro ha rimediato anche la mutilazione del lobo dell'orecchio destro, ha dichiarato di essere disposta a perdonare i tre ladri, ma nonostante ciò si aspetta ora una presa di posizione severa da parte dello Stato. Perdonerà per recuperare la serenità, dice, così come non prova rancore ma solo molto dispiacere vedendo la grande violenza che è stata usata senza alcun motivo. Il dr. Martelli, invece, si dichiara più tranquillo nel sapere che i responsabili siano stati presi, anche soltanto per essere più sereno nel rientrare a casa. Infine una speranza: quella di tornare alla propria vita, alla propria quotidianità senza aver paura.