Fa discutere la nuova norma presentata da Arno Kompatscher, governatore uscente della provincia di Bolzano. "Per la difesa della Heimat" (ossia della Patria), è stata approvata dalla sua giunta una legge che, di fatto, dichiara guerra a tutti quei turisti - provenienti dalle più disparate regioni italiane - che sognavano di acquistare una seconda casa in Alto Adige.
La nuova norma
Secondo la nuova, complessa ed alquanto puntigliosa legge per il territorio ed il paesaggio (Legge provinciale del 10.07.2018 n. 9.) i non residenti a Bolzano provincia hanno perso il diritto di acquistare appartamenti o case di nuova costruzione in alcuni degli angoli più belli e suggestivi dell'Alto Adige.
Le nuove costruzioni, infatti, saranno riservate al cento per cento solo a chi, formalmente, abita la più settentrionale delle province italiane.
Il provvedimento, ha affermato Kompatscher (leader della Südtiroler Volkspartei, "Partito Popolare Sudtirolese") si è reso necessario perché ci sono troppe seconde case destinate a quelli che gli altoatesini considerano gli "altri" (gli stranieri, ma anche gli italiani). "In queste località - ha spiegato all'Ansa - per i nostri giovani è diventato molto difficile trovare casa, o trovarla a prezzi accessibili: in queste condizioni, in molti, sono costretti a rimanere a vivere con i genitori o a trasferirsi in atri comuni vicini".
La 'selezione'
Va precisato che il divieto di acquisto di seconde casa ai non residenti non vale per tutti gli oltre 110 Municipi dell'autonoma Provincia di Bolzano.
La norma, infatti, vale solo per i Comuni considerati, "ad alta densità turistica", in pratica tutte le destinazioni più belle e frequentate delle provincia. Saranno 25 i comuni e 26 le frazioni - dalla Val Gardena al Meranese e dall'Alta Badia alla Val Pusteria - che metteranno alla porta i turisti (considerati moderni e molesti invasori).
Stravaganze, diritti e polemiche
Non è la prima volta che l'Alto Adige rivendica a gran voce stravaganti diritti. Basti pensare alla richiesta del passaporto austriaco avanzata dai partiti a vocazione secessionista ed avallata proprio dalla Svp di Kompatscher. Oppure al tentativo di eliminare dalla toponomastica bilingue la versione italiana.
Non bisogna dimenticare, poi, che per partecipare alle elezioni provinciali (che si terranno il prossimo 21 ottobre) è necessario vantare una residenza ininterrotta, lunga almeno quattro anni.
Ma forse, stavolta, con questa nuova nuova legge si è un po' esagerato: in pratica, come riportato dal Messaggero e da altre testate nazionali, si vuole costringere i cittadini non altoaltesini a cinque anni di residenza per ottenere gli alloggi convenzionati. Le polemiche e le critiche, soprattutto esterne, non sono mancate. Ci si domanda, ad esempio, come il Governo abbia potuto acconsentire all'approvazione di una norma del genere. Il provvedimento, inoltre, a dispetto del nome, non assicura né la tutela né la cura del suolo e del paesaggio, ma si limita a chiudere, ancora di più, una regione.