Per tutti, a Licata (popoloso comune in provincia di Agrigento), Bernhard e Maria erano padre e figlia. E, come tali, li avevano accolti. In realtà, la storia che nascondevano - e che sta emergendo in questi giorni - è agghiacciante e terribile. 5 anni, fa, infatti, Bernhard - oggi 57 anni - era riuscito a convincere Maria (appena tredicenne all'epoca dei fatti) a lasciare la sua famiglia e a seguirlo. La ragazza, un mese fa ha trovato la forza di ritornare a casa, in Germania, e ora, sta raccontando agli inquirenti come e dove hanno trascorso gli anni della fuga.

Gli anni in Sicilia

Maria Henselmann, inizialmente, aveva affermato di aver trascorso gran parte degli ultimi 5 anni, da sola. In realtà, la ragazza - da poco diventata maggiorenne - è stata per quasi tutto il tempo a Licata, con Haase. Lì, hanno vissuto perlopiù di espedienti, aiutati spesso dagli abitanti del posto. Come è stato raccontato anche dalla trasmissione "Chi l'ha visto", tutti pensavano che Bernhard e Maria fossero padre e figlia. L'uomo, infatti, aveva spiegato che la moglie era morta e, per questo, avevano deciso di lasciare la loro città natale.

Di solito, come hanno raccontato ai microfoni Rai della Sciarelli alcuni testimoni, i due passavano le giornate nei parcheggi dei supermercati.

Sempre ben vestiti, non chiedevano l'elemosina, ma si limitavano a dare una mano con la spesa alle persone anziane. Insomma, erano riusciti a ben integrarsi e qualcuno aveva regalato loro anche un cane.

Nessuno, in paese, immaginava che Bernhard, arrestato lo scorso 6 settembre proprio a Licata e poi estradato in Germania, in realtà, fosse un pedofilo su cui pendeva un mandato di cattura europeo.

Se è vero, infatti, che Maria ha seguito il cinquantenne di sua spontanea verità, è altrettanto vero che a 13 anni non aveva "l'età del consenso" e, soprattutto, era facilmente manipolabile.

Come ricostruito dalla portavoce della polizia di Friburgo Laura Riske, la coppia è arrivata in Sicilia nel 2013, dopo aver attraversato, in bicicletta, l’Est Europa.

Il ritorno a casa

Maria, un mese fa, dopo aver compiuto 18 anni, ha trovato il coraggio di riallacciare i rapporti con la sua famiglia e di tornare a casa. Tramite Facebook, si è rimessa in contatto con loro e poi ha raggiunto Milano (dove alcuni amici di famiglia sono andata a prenderla).

Quando Haase si è accorto che Maria se n'era andata - dicono - si è messo ad urlare come un pazzo, ma è rimasto in Sicilia.

Ora, che è tornata a casa, la ragazza, sta prendendo coscienza di quello che le è accaduto. Nonostante tutto, difende ancora il suo carceriere e non si sente vittima di Haase, ex elettricista e tesoriere del partito di estrema destra tedesco «Die Republikaner».

Come ha spiegato la mamma di Maria, Monika Beisler, la giovane, non ha ancora ben compreso di essere stata manipolata da quando aveva solo 11 anni.

All'epoca, l'uomo l'aveva contattata su una chat per adolescenti, fingendosi 15enne e facendosi chiamare Karlchen. Poi, dopo aver carpito la sua fiducia, le ha rivelato la sua vera identità e - giorno dopo giorno - l'ha convinta che quel legame che c'era tra loro fosse vero amore.

Poi, la moglie di Haase ha scoperto tutto e ha sporto denuncia. I genitori di Maria, hanno provato a proibirle ogni contatto con l'uomo, ma non è servito a nulla. Dopo essersi incontrati più volte a Friburgo, Bernhard ha organizzato la fuga.