Lo scontro verbale e mediatico in atto da fine agosto tra il Rap God Eminem e il neo autoproclamato 'Rap Devil' Machine Gun Kelly continua a far discutere in America e nel resto del mondo.
L'ultimo capitolo del dissing – sicuramente tra i più coinvolgenti degli ultimi anni – è stato scritto due giorni fa a Orlando, quando il giovane antagonista di Eminem è salito sul palco in apertura del noto gruppo musicale 'Fallout Boys', per eseguire dal vivo proprio 'Rap Devil', la sua diss track 'dedicata' al rapper bianco per eccellenza.
L'annuncio ai fan: 'Ha perso'
Poche ore dopo il rapper originario di Cleveland ha postato su Instagram una fotografia scattata durante lo show, nella quale è possibile vederlo fare il dito medio, rivolto all'obiettivo, mentre dietro di lui buona parte del pubblico esegue il medesimo gesto. L'artista – che nel momento dello scatto indossava provocatoriamente una maglietta con la stampa della grafica di 'Killshot', il brano con cui Eminem ha risposto a MGK – ha accompagnato l'immagine con queste parole: 'Ha perso', palese riferimento al Rap God e al dissing in atto con quest'ultimo.
Di conseguenza in un primo momento, chiunque on line, leggendo la frase presente nella didascalia del post, tenendo conto della maglietta del rapper, del gesto e della reazione dei numerosi presenti, ha interpretato il tutto come un sostanziale assenso collettivo del pubblico di Orlando, come se tutti i presenti fossero in sintonia con MGK, e stessero sostanzialmente rivolgendo il gesto di insulto più conosciuto al mondo al suo rivale, ovvero Eminem.
La realtà però è ben diversa ed è venuta fuori grazie alle successive testimonianze dei presenti.
La verità sulla foto di MGK
Stando a quanto raccontato da numerosi testimoni e documentato da diversi video comparsi nelle ultime ore su YouTube, il rapper avrebbe scattato la foto prima di cantare il brano, dopo aver chiesto al pubblico di eseguire il gesto del dito medio, senza spiegarne il motivo, inoltre, fino ad un attimo prima dello scatto l'autore di 'Rap Devil' avrebbe avuto indosso una giacca, che avrebbe parzialmente coperto la maglietta incriminata.
E non finisce qui, perché come facilmente verificabile guardando il video a fondo pagina, il pubblico non sembra in alcun modo aver apprezzato la performance, accompagnandola con evidenti boati di disapprovazione.
La propaganda rap e la mistificazione della realtà nell'era dei social
Lo scontro lirico, nonché mediatico, attualmente in atto tra Eminem e Machine Gun Kelly, si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi episodi, estremamente coinvolgenti per il pubblico, ma anche e soprattutto illuminanti per capire alcuni meccanismi caratteristici della contemporaneità, dell'era dei social network e dell'informazione 2.0.
Le azioni pubbliche dei due rapper infatti – dalle interviste ai testi delle canzoni, dalle dichiarazioni social a quelle negli eventi pubblici – sembrano essere studiate nel dettaglio, funzionali a raggiungere il maggior numero di consensi possibili, ricalcando in buona sostanza alcuni dei meccanismi che negli ultimi tempi sono diventati caratteristici della propaganda politica, che ormai, in tutto il mondo occidentale, non può non passare dai social network.
La mistificazione del consenso messa in atto da Machine Gun Kelly due giorni fa a Orlando altro non è che un tentativo, stavolta smascherato, di fake news, termine che negli ultimi anni il web ha forzatamente introdotto nel nostro vocabolario.