Lilian Thuram, uno che conosce bene il razzismo avendolo vissuto sulla propria pelle da ragazzo, da figlio di immigrati. Ciò non gli ha impedito di diventare un simbolo nel proprio Paese, il giocatore che nella storia del calcio ha indossato più volte la maglia della Nazionale di Francia con cui ha conquistato il titolo Mondiale nel 1998 e l'Europeo due anni dopo. Lilian Thuram, conosciuto molto bene in Italia per le sue esperienze al Parma ed alla Juventus dove ha lasciato ottimi ricordi. Era un difensore arcigno, uno che non lasciava respiro agli avversari, un guerriero ed un trascinatore.

Uno che sa bene cosa significa intervenire in tackle ed il suo ultimo contrasto energico ha avuto come obiettivo Matteo Salvini. Non l'ha tirato fuori dal cilindro, ma è un parere che gli è stato chiesto nel corso di un'intervista concessa a Famiglia Cristiana.

'Mi sono già vergognato di essere francese, quando Le Pen giunse al ballottaggio per le presidenziali'

Thuram guida oggi una Fondazione che non c'entra nulla con il calcio, ma ha il compito di educare le persone contro il razzismo. Il cronista di Famiglia Cristiana lo ha incontrato a Lione in occasione di una grande sfilata dedicata alla pace che si è svolta nella città francese lo scorso 16 settembre, in concomitanza con la Biennale della Danza.

L'argomento Italia viene toccato alla luce delle sue passate esperienze a Parma e Torino, gli viene chiesto come si troverebbe nell'Italia di Salvini. Lui ha preso qualche istante per rispondere, come per riordinare i pensieri. "Mi troverei malissimo - ha detto - come nel 2002, quando Jean Marie Le Pen giunse al ballottaggio per le presidenziali contro Chirac.

Allora mi vergognai di essere francese, se oggi fossi italiano proverei un uguale sentimento perché per me sarebbe vergognoso vedere il mio Paese che viene rappresentato da tale personaggio".

'Il razzismo non è uno scherzo'

L'ex difensore della Juventus afferma inoltre di essere proccupato per il crescente razzismo in Europa.

"Molti pensano che non ci sia nessun allarme, ma il razzismo non è uno scherzo. Troppe persone non si rendono conto di quanto sia pericolosa l'ascesa dell'estrema destra. Dire che esistono persone la cui presenza non è legittima è il primo atto del razzismo ed il colore della pelle ti identifica subito come straniero". La motivazione delle discriminazioni razziali, secondo Thuram, è essenzialmente economica. "C'è la tentazione, da parte di parecchi tra noi europei, di dire che il mondo è solo nostro e di decidere anche per gli altri. Credo che il razzismo possa nascere da questa chiusura e dalla volontà di non condividere con altri le ricchezze del mondo. Per tanta gente è giusto che ci siano Paesi poveri, la stessa gente però dice che in Europa si sta male. Queste persone non hanno alcuna visione del mondo, motivo per cui ritengono che il loro unico problema sia l'immigrazione. Forse c'è un sistema economico internazionale che andrebbe rivisto".