Asia Bibi, una donna pakistana e cattolica, è finalmente ritornata in libertà dopo 3420 giorni di carcere. Il giudice Saqib Nisar della Corte suprema del Pakistan ha assolto l'imputata dall'accusa di blasfemia per la quale era stata prevista la pena di morte. La tragica vicenda ebbe inizio nel 2009 in un piccolo villaggio di Ittanwali, nella provincia del Punjab, quando Asia Bibi, all'età di 42 anni, venne denunciata da alcune donne di fede musulmana e successivamente venne arrestata dalla polizia. Dopo un anno fu condannata a morte in quanto accusata di aver insultato il profeta Maometto (bisogna ricordare che in Pakistan l'Islam è religione di Stato).

La repubblica Islamica del Pakistan, ai sensi dell'art. 295 del Codice Penale Pakistano, punisce con la pena capitale o il carcere a vita il reato di blasfemia.

La richiesta di assoluzione del Papa

Diverse organizzazioni umanitarie e religiose si opposero a tale brutalità, anche papa Benedetto XVI ne chiese l'assoluzone e la scarcerazione. Asia Bibi presentò ricorso dinanzi alla Corte di Lahore, ma nel 2014 questo venne rigettato. Ma inaspettatamente, nel 2015, dopo che lo scalpore della vicenda era dilagato in tutto il mondo, la Corte Suprema decise di accogliere il ricorso riesaminando attentamente tutto il caso. L'avvocato dell'imputata, Saiful Malook, aveva dichiarato di essere sicurissimo riguardo all'assoluzione della sua cliente.

Il difensore di Asia ha vissuto per diverso tempo sotto scorta in quanto difendere tale reato può pregiudicare la propria incolumità: molti, tra cui il governatore del Punjab Salmaan Taseer, hanno perso la vita nel tentativo di far revisionare tale disposizione penale, ritenuta troppo rigida data la presenza di altre minoranze religiose nel paese.

Bisogna considerare che queste accuse sono molto diffuse in queste nazioni dove vi è una solida fede islamica tendente all'estremismo. Infatti secondo le stime di Amnesty International dal 2007 al 2016 circa 1472 persone sono state condannate con l'accusa di blasfemia, duecento dei quali risultano essere di fede cattolico-cristiana proprio come Asia Bibi.

Asia Bibi libera, un futuro fuori dal Pakistan?

Adesso è importante poter garantire l'incolumità e la sicurezza di Asia e della sua famiglia. Un problema non indifferente, dal momento che molte persone, prima accusate del reato di blasfemia e successivamente assolte, sono state costrette a rifugiarsi all'estero: una possibilità concreta anche per Asia Bibi e la sua famiglia.

Bibi ha ottenuto l'assoluzione da tutte le accuse in quanto sono state riscontrate diverse contraddizioni durante le testimonianze. Non tutti in Pakistan sono stati concordi con la decisione presa dalla Corte Suprema, uno fra tutti Khadim Hussain Rizvi, a capo del partito islamista Tehreek-e-Labbaik Pakistan, che potrebbe indire una protesta nazionale contro la sentenza di assoluzione.