Il Palio è una tradizione Senese che ebbe origine nel 1633; negli anni è stato sospeso solo durante la prima e la seconda guerra mondiale per salvaguardare il benessere degli animali e dei fantini stessi (oltre che per il contesto mondiale decisamente avverso). Visto il legame strettissimo tra i senesi e il Palio, una volta finita la seconda grande guerra, il sindaco venne però costretto a indirne uno speciale in data 20 agosto; questo passò alla storia come il Palio della Pace, simbolo di una nuova era.

Oggigiorno sembra, però, che l’allegria che portava con sé questa manifestazione sia sparita per lasciare invece spazio alla rabbia e indignazione degli animalisti.

Gli avvenimenti e le polemiche

Il 22 ottobre, per celebrare il Centenario della Prima guerra mondiale, si è corso il tanto atteso Palio straordinario di Siena. In Piazza del Campo sono accorsi in migliaia ma anzichè analizzare la vittoria della Tartuca non si è fatto altro che parlare della morte del cavallo della Giraffa di nome Raol.

Al secondo giro e durante la curva del Casato, Roul è infatti scivolato sul tufo lesionandosi la zampa anteriore destra. L’animale è stato prontamente soccorso e portato alla clinica veterinaria Il Ceppo dove, a malincuore, i medici hanno dichiarato che non ci sarebbe stato niente da fare.

Successivamente alle dichiarazioni riportate dai veterinari, gli animalisti si sono scagliati contro il sindaco della città Luigi De Mossi e l’hanno accusato di essere complice di un massacro, una tradizione millenaria che mette a dura prova la tenuta dei cavalli coinvolti.

Secondo alcuni documenti, infatti, ammonterebbero a otto i cavalli che sono deceduti in seguito alla manifestazione dal 2000 ad oggi.

La risposta dei cittadini

Ovviamente i senesi e il sindaco si stringono e cercano di difendere la propria amata tradizione. Questi affermano che loro sono sempre molto addolorati per la perdita di un cavallo, in quanto lo ritengono un animale sacro e da venerare, questo però non basta a mettere in discussione la manifestazione nel suo complesso.

Da giorni ormai, il sindaco cerca di spiegare che i cavalli sono animali nati per correre, che la loro indole è quella di sfidarsi e che vengono curati come dei veri e propri umani.

Secondo alcune fonti, questi animali tanto amati, vengono sottoposti ad accurate analisi sia prima che dopo la corsa e poi scortati fino ad una pensione, luogo dove possono riposarsi e godersi lunghe giornate. Oltre a tutte queste premure, vengono addestrati affinchè conoscano il tracciato e non succedano disgrazie come quella accorsa a Raol.