Cosa sia realmente accaduto, dovranno accertarlo due indagini: una dell'Atac e l'altra della Procura. Ieri sera, poco prima delle 20, un grave incidente ha funestato la Capitale: nella stazione Repubblica della linea A della metro di Roma, una scala mobile che dalla centralissima piazza conduce alle banchine dei treni, ha ceduto ed è crollata coinvolgendo un gruppo di persone. Per lo più tifosi della squadra russa Cska Mosca, arrivati nella Capitale per assistere alla partita di Champions League contro la Roma. Ventiquattro persone sono state portate in ospedale, sette in condizioni gravi.

Panico nella metropolitana, cede scala mobile

Le immagini dell'incidente pubblicate su Twitter da un tifoso russo sono state trasmesse ovunque. Non sono abbastanza chiare per capire come sia potuto accadere: mostrano la scala mobile, affollata in prevalenza da tifosi russi, che cede e va verso il basso a gran velocità.

Nella folle corsa, il nastro 'impazzito' ha travolto la gente, diretta ai binari. Decine di persone trascinate verso la fine del percorso sono rimaste schiacciate l'una sull'altra tra urla di panico. I gradini, accartocciati, sono diventate tagliole pericolosissime, quanto i pezzi di vetro delle bottiglie di birra dei tifosi, poi trovate sul posto. Qualcuno è stato tratto in salvo da chi con prontezza di riflessi lo ha tirato via, trascinandolo sul corrimano.

La stazione della metro è stata chiusa e posta sotto sequestro. Sul posto vigili del fuoco, polizia, carabinieri, vigili e diverse ambulanze del 118.

Secondo i dati trasmessi dalla Prefettura, sono stati 24 i feriti trasportati al pronto soccorso. Tra questi, ci sono state persone estratte dalle lamiere con arti straziati. Dei sette in gravi condizioni, tre hanno subito delle operazioni. Dei feriti, 12 sono tifosi del Cska. Facevano parte di un gruppo, formato secondo un tifoso da 400 persone.

Il gruppo scendeva la scala mobile cantando cori in vista della partita della squadra del cuore contro la Roma. Si stavano recando a prendere la metro per poi raggiungere gli autobus, scortati dalle forze dell'ordine fino allo stadio Olimpico. Sul posto, è giunta anche la sindaca Virginia Raggi che ha espresso solidarietà e vicinanza ai feriti, aggiungendo: 'Siamo qui per capire anche cosa sia successo'.

Crollo della scala mobile, cosa può essere accaduto

Cedimento strutturale, guasto meccanico, o causa esterna? Un'ipotesi subito circolata è che i tifosi hanno cominciato a saltare sulla scala mobile, causando il crollo. Ipotesi, in parte, accennata dalla stessa sindaca che, parlando ai giornalisti, ha fatto riferimento ad alcune testimonianze secondo le quali supporter russi avrebbero saltato e ballato sull'elevatore.

Tra loro, qualcuno sarebbe stato ubriaco. Viceversa, secondo una testimone russa 28enne, non stavano saltando affatto.

I vigili del fuoco hanno preferito non pronunciarsi. Non resta che attendere i risultati delle inchieste appena aperte. Quella interna dell'Atac in cui sarà decisiva la visione delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della stazione. L'altra inchiesta è stata aperta dalla Procura che ipotizza il reato di lesioni e che si avvarrà, oltre che delle immagini registrate, anche dell'informativa delle forze dell'ordine intervenute sul luogo dell'incidente. Secondo fonti Atac, la manutenzione delle scale mobili della metropolitana romana, comprese quelle della stazione Repubblica, viene fatta regolarmente ogni mese.

Incidente in metro, violenza allo stadio

Il calcio non si è fermato. La partita della Roma contro il Cska Mosca, si è giocata regolarmente con la vittoria all'Olimpico della padrona di casa per 3 a zero. L'incidente della scala mobile non ha fermato la violenza allo stadio. Un tifoso russo è stato accoltellato dopo che gli ultras della Roma e i moscoviti sono venuti in contatto malgrado i dispositivi di sicurezza.

Correzione (24.10.18):Una versione precedente di questo articolo affermava che un tifoso russo aveva subito l'amputazione di un piede, mentre invece ha subito un'operazione di rivitalizzazione del piede. Ci scusiamo con i lettori.

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