Un forte sciame sismico ha colpito l'enorme caldera del vulcano Bárðarbunga verso la mezzanotte di lunedì. Due terremoti di magnitudo maggiore di 4, tra cui uno di magnitudo 4.6, ed altri di magnitudo superiori al grado 2 della scala Richter hanno colpito in breve successione intorno alla mezzanotte. Gli epicentri di tutti i terremoti si trovavano nella parte orientale della caldera, a una profondità significativa. L'ultima eruzione del vulcano risale al 2014-2015, una delle più grandi in Islanda negli ultimi decenni.

La successione delle scosse

Secondo il Seismic Monitoring System dell'Icelandic Meteorological Office (IMO) il primo Terremoto, una scossa di magnitudo 2,8, è stato rilevato alle 23.34 a una profondità di 4,1 chilometri, seguito da un secondo terremoto di magnitudo 2.7, diciassette secondi dopo, ad una profondità di 2,5 chilometri.

Nove minuti dopo mezzanotte, è stato rilevato un terremoto di magnitudo 4 ad una profondità di 1,1 chilometri, seguito immediatamente dalla scossa maggiore di magnitudo 4.6, più vicino al centro della caldera, a una profondità di 7,1 chilometri. Questi sono stati poi seguiti da un terzo terremoto di magnitudo 3,5 a una profondità di 2,2 chilometri.

L'interpretazione dei vulcanologi

I geofisici e i vulcanologi islandesi credono che l'attività di Bárðarbunga sia causata dall'arrivo di nuovo magma, spinto dal mantello terrestre verso le camere magmatiche superficiali sotto la caldera del vulcano. Il Bárðarbunga ha mostrato livelli crescenti di attività nell'ultimo anno. A seguito dell'eruzione, chiamata Holuhraun, del 2014-15, la camera magmatica del vulcano si è svuotata e questo ha provocato il collasso della caldera superficiale, causando nei mesi successivi numerosi terremoti di magnitudo superiore ai 5 gradi della scala Richter.

Un segnale dello sprofondamento graduale del cratere del vulcano. Ma negli ultimi mesi lo sprofondamento si è arrestato e i terremoti hanno registrato un ipocentro più profondo, indicando che si tratta della spinta di nuovo magma, che sta tornando a riempire la camera magmatica in attesa di una prossima eruzione.

L'eruzione del Bárðarbunga nel 2014-2015

Il vulcano Bárðarbunga è ricoperto dal ghiacciaio Vatnajökull e si trova sopra la Dorsale Medio Atlantica, che si espande e separa la zolla euroasiatica da quella nordamericana. Questa espansione provoca la risalita continua di magma dal mantello, che causa le frequenti eruzioni dei vulcani islandesi.

Dopo alcuni anni in cui nel vulcano è stata registrata una continua espansione dei fianchi della montagna, nel 2014 una serie di terremoti ben localizzati hanno mostrato ai geologi la messa in posto di un "dicco" magmatico (un'infiltrazione di magma all'interno di una frattura nel sottosuolo). Nei giorni successivi questo dicco si è espanso fino a raggiungere un'area di alcune decine di chilometri a nord est del vulcano, lontano dal ghiacciaio Vatnajökull, dove si è aperta la frattura eruttiva superficiale la notte del 29 agosto 2014. L'eruzione, che ha preso il nome di Holuhraun, è durata circa 6 mesi ed ha prodotto un campo di lava di oltre 85 chilometri quadrati, il più grande dall'eruzione del Laki nel 1783.

In questo video le spettacolari immagini dell'ultima eruzione del vulcano: