Il vicepremier Salvini è stato contestato durante un sopralluogo nel quartiere San Lorenzo di Roma dove qualche giorno fa è stata violentata e uccisa la sedicenne di Cisterna, Desirèe Mariottini, aggredita nello stabile occupato di via dei Lucani da un branco di balordi che l'hanno drogata prima di abusarne con ferocia. Ad accogliere con una rumorosa protesta, fatta di fischi e insulti, c'erano giovani dei centri sociali della Capitale e un collettivo di femministe dell'area antagonista, decise ad avvelenare il clima della visita del ministro dell'Interno al luogo della tragedia che sta scuotendo l'opinione pubblica italiana.
Diverse decine di attivisti hanno salutato l'arrivo del leader leghista gridando “sciacallo” e altri slogan di protesta, insieme ad alcuni residenti poco felici della presenza di un esponente politico sul posto, mentre altri cittadini nello stesso momento si esprimevano in senso opposto applaudendo.
San Lorenzo, Salvini contestato da giovani dei centri sociali
L'omicidio della ragazzina ha avuto come teatro uno stabile “fuori controllo” adibito dagli occupanti abusivi a centro notturno di “movida” estrema popolato da spacciatori e bande criminali dedite allo sfruttamento della prostituzione, come confermato da rapporti delle forze dell'ordine e inchieste giornalistiche degli ultimi anni, ma per i protagonisti della contestazione quella di oggi era soltanto una “passerella elettorale” del capo politico del Carroccio.
Tra le più agguerrite nella protesta andata in scena nei pressi di via dei Lucani, le donne organizzate del movimento “Non una di meno”, da sempre impegnate sul fronte dei diritti civili e del femminismo militante: accanto a loro, gli antagonisti dei CSOA di quartiere schierati radicalmente contro l'attuale governo e tenuti a bada per l'occasione dagli agenti della Polizia di Stato.
Caso Desirèe, Salvini contestato nel quartiere San Lorenzo di Roma
“Ero venuto a portare una rosa rossa per Desirèe, ma un gruppo di imbecilli me l'ha impedito” ha dichiarato a caldo di fronte ai giornalisti il ministro dell'Interno Matteo Salvini, allontanandosi da San Lorenzo protetto da un cordone di forze dell'ordine, non prima di aver promesso di “tornare, magari in incognito e di sera” per sanare “una situazione di illegalità occupazione e violenza” mai risolta da anni e adesso sanabile con piani straordinari di sgomberi all'insegna di “regole, ordine e disciplina”.