La Sicilia torna a tremare. Nelle ultime ore, durante la scorsa notte, due scosse di Terremoto, a distanza di tempo molto ravvicinata l'una dall'altra, sono state registrate dalla sala sismica nazionale di Roma nelle province di Catania e di Trapani. Al momento, fortunatamente, non è stato segnalato alcun danno né a cose né a persone. Numerose, però, le telefonate pervenute al comando provinciale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e al Dipartimento della Protezione Civile regionale della Sicilia per richiedere interventi di controllo alla stabilità strutturale di case, condomini ed edifici.

Il terremoto

Una prima scossa sismica di intensità pari ad una magnitudo di 3.1 gradi della scala Richter è stata registrata la scorsa notte, tra lunedì 29 e martedì 30 ottobre 2018, intorno alle ore 02:11 circa, nella parte occidentale della Sicilia, e precisamente nel territorio della provincia di Trapani. Secondo i primi rilevamenti effettuati dall'I.N.G.V., l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'ipocentro è stato localizzato ad una profondità di circa tredici chilometri; l'epicentro, invece, è da collocarsi a cinque chilometri ad est del Comune di Santa Ninfa (coordinate geografiche: latitudine 37.77, longitudine 12.94). Una seconda scossa sismica, meno forte, ha liberato un'energia pari a 2.3 gradi della scala Richter ed è stata localizzata ai piedi del vulcano Etna intorno alle ore 05:51 di questa mattina, ad una profondità di circa cinque chilometri dal suolo, ad un chilometro dal comune di Zafferana Etnea, piccolo centro abitato del catanese (coordinate geografiche: latitudine 37.7, longitudine 15.11).

Già nella giornata di ieri, lunedì 29 ottobre, e di sabato 27 ottobre, altre 2 lievi scosse avevano interessato la provincia di Catania, a pochissimi chilometri di distanza dal Comune di Milo.

Lo sciame sismico e il terremoto in Grecia

Già nei giorni scorsi, precisamente il 26 ottobre, nelle regioni dell'Italia meridionale (Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria) fu percepito chiaramente il sisma sviluppatosi lungo le coste della Grecia occidentale.

L'evento tellurico con epicentro nel mar Ionio, a pochi chilometri di distanza dall'isola di Zante, aveva fatto temere anche il rischio del verificarsi di un possibile tsunami nelle acque del basso mar Adriatico e nel mar Ionio. L'allerta tsunami è poi rientrata.