Il prossimo 12 ottobre, a Roma, gli avvocati di Massimo Bossetti presenteranno in Cassazione 23 motivi per dimostrare l'innocenza del loro assistito (già condannato all'ergastolo in primo e secondo grado per l'omicidio di Yara Gambirasio). Il muratore di Mapello, arrestato nel giugno del 2014, durante una telefonata dal carcere (mandata in onda dalla trasmissione di Quarto Grado) ha confidato alla moglie Marita di essere stanco e di sperare che stavolta i giudici siano " più corretti e scrupolosi”.
Il ricorso
Nei prossimi giorni, i legali di Massimo Bossetti (gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini) cercheranno di convincere la Cassazione ad annullare la condanna all'ergastolo.
Il ricorso - composto da oltre 600 pagine - è incentrato, inevitabilmente, sulle presunte lacune riscontrate nell'esame del Dna. Ma non solo. Pare che verranno presentati e discussi ben 23 motivi a sostegno della completa estraneità di Bossetti al delitto di Yara Gambirasio. La tredicenne scomparve in circostanze misteriose da Brembate di Sopra (comune alle porte di Bergamo) il 26 novembre del 2010. Esattamente 3 mesi dopo, il 26 febbraio 2011, venne trovata morta in un campo di Chignolo d'Isola (sempre in provincia di Bergamo).
I legali di Bossetti, sono pronti ad andare all'attacco di quella che è considerata la "prova regina", ossia il Dna del muratore di Mapello ritrovato sul corpo della povera Yara.
Proveranno soprattutto a contestare il fatto che il Dna sia stato estratto senza rispettare quelle che, dalla comunità scientifica sono considerate le "best pratices". L'esame, secondo gli avvocati, è da ripetere.
La difesa, considera applicabile il medesimo ragionamento anche altri indizi a corollario del Dna. Si vuole, in particolar modo, controbattere relativamente alla compatibilità di alcune fibre dei sedili del furgone di Massimo Bossetti con quelle rinvenute sulla vittima; o ancora, alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza in cui si vede un mezzo attribuito al muratore di Mapello.
Gli avvocati di Bossetti, puntano, in pratica, a rivedere quelle ordinanze che, durante il processo, esclusero la richiesta di numerose perizie.
Le speranze di Massimo Bossetti
Massimo Bossetti non sarà in aula il prossimo 12 ottobre. In Cassazione, infatti, le parti private possono intervenire solo ed esclusivamente tramite i propri legali.
L'imputato, però, nutre grandi aspettative. Auspica che gli avvocati riescano a convincere la Cassazione a disporre un nuovo processo, chiedendo ai giudici di annullare la sentenza senza rinvio.
Bossetti, come hanno spiegato i suoi legali a Quarto Grado, crede ancora nella giustizia. Nel corso degli ultimi anni, ha perso entrambi i genitori e gli sono rimasti solo la moglie Marita ed i figli. Sebbene il percorso fatto finora sia stato faticosissimo, Massimo spera ancora che i giudici analizzino con più attenzione il suo caso.