Non c'è pace per Tekashi 6ix9ine: il popolarissimo rapper newyorchese, tratto in arresto pochi giorni fa, avrebbe già subito all'interno del carcere una prima aggressione, messa in atto da parte di alcuni esponenti di una gang rivale. L'artista è attualmente detenuto al 'Brooklyn's Metropolitan Detention Center' di New York – un istituto penitenziario molto conosciuto in America, noto per ospitare regolarmente detenuti pericolosi, autori di crimini violenti – e dovrà rispondere di accuse gravissime.

La stampa internazionale parla infatti di una pena la cui entità potrebbe andare da un minimo di 25 anni fino all'ergastolo, qualora il rapper venisse riconosciuto dalla corte colpevole di tutti i capi di imputazione, che vanno dallo spaccio di eroina all'estorsione, passando per le rapine a mano armata e l'affiliazione ad una pericolosa gang criminale.

Nel frattempo, mentre l'avvocato continua a dichiarare la totale innocenza del suo assistito, lo staff del cantante, dopo aver annunciato l'annullamento del tour che avrebbe dovuto iniziare nei prossimi giorni, ha anche posticipato a data da destinarsi la pubblicazione del nuovo attesissimo album.

L'aggressione in carcere

La notizia della presunta aggressione ha iniziato a circolare sui social network nella serata di ieri. Secondo i vari report, evidentemente provenienti dall'interno della struttura carceraria e rilanciati da diversi portali americani, il rapper sarebbe stato attaccato da un gruppo di uomini appartenente ad una gang rivale rispetto a quella a cui sarebbe affiliato. Tekashi 6ix9ine dopo l'aggressione, che fortunatamente non dovrebbe avergli causato gravi danni fisici, sarebbe stato spostato in un'altra area del carcere, in regime di custodia protettiva.

La notizia ha suscitato scalpore negli Stati Uniti dato che, secondo la prassi comune, detenuti particolarmente popolari – nel caso specifico parliamo di una vera e propria celebrità di fama mondiale – dovrebbero essere subito isolati dagli altri carcerati.

La preoccupazione per una probabile aggressione era infatti già altissima due giorni fa, quando era stata diffusa la notizia dell'inspiegabile sistemazione di 6ix9ine insieme ai detenuti comuni.

L'avvocato continua a gridare l'innocenza del suo assistito

Nel frattempo Lance Lazzaro, noto avvocato newyorkese che difende 6ix9ine, ha diffuso una dichiarazione nella quale spiega come l'immagine da 'gangster' che contraddistingue il suo assistito altro non sia che una finzione a scopo di intrattenimento, queste le sue parole:

"Daniel Hernandez (questo il vero nome del rapper classe1996, ndr) è completamente innocente rispetto ai capi d'accusa mossi dalla corte nei suoi confronti [...] Un intrattenitore che utilizza l'immagine del gangster per promuovere la propria musica non va considerato in automatico come affiliato di una gang criminale".