I magistrati si apprestano a chiudere il caso, classificandolo come suicidio. Ma restano tanti i misteri sulla tragica scomparsa di Laura, una studentessa dell'istituto alberghiero di Orvieto, morta a Roma il giorno di San Valentino del 2017, dopo essere caduta dal settimo piano di un palazzo in via Agrigento, nel quartiere Nomentano.
L'ultima puntata della trasmissione "Chi l'ha visto?" si è occupata proprio di questo caso, ripercorrendo i tanti punti oscuri sulle ultime ore di vita della 17enne, con una serie di rivelazioni sulla vicenda. Innanzitutto Giuseppe Pizzo, inviato del programma di Rai 3, ha scoperto che la studentessa si dedicava ad un'attività illecita: come altri suoi compagni di scuola, infatti, pare facesse da corriere della droga per uno spacciatore di hashish.
Laura era il corriere della droga per uno spacciatore
Intervistando i conoscenti della ragazza, è venuta fuori una pista che gli investigatori avrebbero tralasciato e che - qualora venisse confermata - potrebbe anche spiegare quel misterioso viaggio in treno da Orvieto a Roma di cui i suoi parenti erano completamente all'oscuro.
Un'amica ha raccontato di come, poco prima di quella gita nella Capitale, Laura le avesse mostrato il suo portafoglio pieno di soldi, circa 700 euro: probabilmente si trattava dei proventi dello spaccio, o forse di una somma che doveva consegnare a qualcuno.
Appreso il nome del giovane che adescherebbe i minorenni per arruolarli come corrieri della droga, il giornalista del programma di Federica Sciarelli è riuscito ad intercettarlo: l'uomo, prima di aggredire l'inviato, ha ammesso di conoscere la giovane, ma ha anche ribadito di non averla accompagnata a Roma e di non sapere nulla sulla sua fine.
Il misterioso viaggio di Laura a Roma
Resta quindi ancora da chiarire il giallo di quella misteriosa trasferta nella Capitale: si è scoperto che Laura, prima di partire, aveva chiesto alla sua migliore amica di accompagnarla, non spiegandole però i motivi di quel viaggio da compiere di nascosto durante le ore di scuola.
Dopo essere arrivata in città, la ragazza si recò nel palazzo di Via Agrigento dirigendosi spedita al settimo piano, che tra l'altro non è visibile dalla strada.
Sorge il dubbio che la giovane potesse avere un appuntamento, poiché è stata vista seduta sui gradini del pianerottolo ad aspettare qualcuno già un'ora prima del suo tragico volo.
L'inviato del programma ha anche appreso che un appartamento è affittato ad un'azienda privata che lo usa come foresteria per i suoi dipendenti in trasferta a Roma, mentre gli altri sono stabilmente abitati.
Uno dei condomini, quel 14 febbraio, sentì all'improvviso il rumore di un tonfo e poi dei rantoli, con una voce ansimante che chiedeva aiuto. Era la povera Laura, da poco caduta da una finestra del vano scale che affacciava su di un'intercapedine interna del condominio.
Nonostante i soccorsi non ci fu nulla da fare: la giovane morì alcune ore dopo in ospedale. I redattori della trasmissione, così come i familiari, sono convinti che la 17enne sia stata spinta giù da qualcuno, forse la stessa persona con cui doveva incontrarsi. A differenza degli inquirenti, quindi, non credono che si sia trattato di un caso di suicidio.