All’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari sono ore di massima allerta. Come riferisce La Gazzetta del Mezzogiorno, in città si sono già registrati otto casi di morbillo e si teme per un nono, al momento molto probabile. Una catena di contagi che si sarebbe diffusa in corsia, anche per la tardiva applicazione nella struttura dei protocolli previsti dalla legge in casi simili. In particolare il primo episodio – il cosiddetto “caso indice” – non sarebbe stato immediatamente segnalato all’autorità di igiene pubblica. Ad infiammare le polemiche è anche un’altra circostanza.

Infatti, ad innescare il focolaio dell’infezione nel nosocomio potrebbe essere stata una bambina di 10 anni, che non era mai stata vaccinata contro la malattia, perché figlia di due convinti no-vax.

La diffusione del morbillo: prima i bimbi, poi gli adulti

Tutto è cominciato a metà ottobre, quando la piccola è stata ricoverata nel reparto Infettivi del “Giovanni XXIII” per un sospetto morbillo. In quel caso le procedure prevedono la notifica immediata del caso e la messa in isolamento della madre e della bambina.

Si sta verificando se le regole siano state rispettate anche questa volta: quel che è certo è che in poco tempo sono stati contagiati dalla malattia la sorella minore della bambina, anche lei non vaccinata per espressa volontà dei genitori, e soprattutto un malato di soli 11 mesi, ricoverato per un'otite.

Ma non basta: sono stati colpiti anche una donna di 37 anni ed un ventenne, che lavora nella sorveglianza del nosocomio, e poi ancora altri tre adulti, ricoverati al Policlinico del capoluogo pugliese con gravi complicanze; infine, si sospetta che un’altra donna si sia ammalata nelle ultime ore.

Le polemiche sui genitori no-vax e sulle procedure adottate nell’ospedale

In pratica tutti i contagiati sarebbero accomunati dall’aver frequentato il reparto Malattie infettive dell’ospedale pediatrico, dove era stata ricoverata la bimba di 10 anni. Ulteriori verifiche sui ceppi virali, per constatare se sono identici, permetteranno di dare una risposta definitiva a questo dubbio.

È certo che non appena si è diffusa la notizia sono esplose le polemiche. In primo luogo sui parametri di sicurezza del “Giovanni XXIII”, che nei prossimi mesi dovrebbe diventare azienda autonoma. Sulla stampa locale è anche trapelato come il reparto in questione attualmente non abbia un primario e come spesso non siano rispettate le normali precauzioni, non mantenendo in isolamento i piccoli pazienti e permettendo le visite dei parenti.

In più ha fatto scalpore la posizione dei genitori della piccola paziente “numero zero”, contrari ai vaccini. Tuttavia Cinzia Germinario, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, pur censurando il comportamento della coppia, ha voluto rassicurare tutti, sostenendo che al momento non esiste nessun allarme epidemia di morbillo nella regione. In realtà in queste ore si è innescata una normale catena di contagio, trattandosi di una patologia facilmente trasmissibile tra i non vaccinati.