Sottoporsi ad un intervento chirurgico di 8 ore e scoprire, successivamente, di aver subito una violenza sessuale. È accaduto in Pakistan, precisamente presso il Lahore Hospital Services. Una 35enne avrebbe subito un abuso sessuale in sala operatoria in occasione di un intervento alle emorroidi. Quando ha ripreso conoscenza, si sarebbe subito resa conto che qualcosa non andava per il verso giusto, avendo forti dolori ai genitali.

Il comitato d'inchiesta

Una storia indubbiamente squallida e preoccupante quella accaduta in Pakistan, in un nosocomio.

La paziente 35enne ha confessato ai poliziotti di essere stata violentata proprio nel momento in cui stava riprendendo coscienza. La violenza si sarebbe protratta per ore, nel corso di un'operazione. Sebbene l'intervento sia durato 8 ore, la paziente inoltre è stata dimessa la sera stessa. Dettaglio curioso e tale da insospettire la stessa paziente che, una volta tornata a casa, avrebbe avvertito forti fitte all'apparato urinario e ai genitali. I dolori sarebbero diventati così forti da costringerla a recarsi, accompagnata dalla sorella, all'ospedale Sheikh Zayed, dove i medici avrebbero constatato i segni di violenza sessuale. Adesso gli investigatori pakistani stanno cercando di risalire all'autore del misfatto.

Sulla vicenda si è espresso anche il ministro della Salute, Yasmin Rashid, specificando che è stato formato un comitato d'inchiesta formato da tre membri. L'indagine è alle battute iniziali e gli investigatori hanno già raccolto campioni di Dna dalla donna stuprata.

Riflettori verso i dipendenti del nosocomio

In questo momento i riflettori degli inquirenti sono puntati verso i dipendenti del Lahore Hospital Services.

Dopo aver ricordato di essere stata ricoverata lo scorso 24 novembre, la 35enne ha asserito: 'Quando ho ripreso conoscenza dall'anestesia quella notte, mi sono resa conto di essere stata aggredita durante l'operazione'. Non crede alla versione della donna il dottor Mehmood Ayaz, secondo cui, da un primo accertamento, non è emerso nulla che possa far pensare ad uno stupro in sala operatoria.

Il sanitario ritiene che ci sia stato un malinteso. La paziente, comunque, ha richiesto il prelievo di campioni di Dna, attualmente al vaglio degli investigatori. Ancora ci sono molte zone grigie in questa vicenda, soprattutto ci si chiede perché, ad esempio, la paziente è stata dimessa subito dopo un intervento chirurgico durato svariate ore.