La procura di Rimini ha denunciato un marocchino da tempo residente in Italia, di cui non sono state rese note le generalità per motivi di privacy, per stalking. L'uomo è stato accusato di avere più volte perseguitato e minacciato di morte un ragazzino di soli 14 anni, che aveva iniziato a frequentare la figlia. Dopo una breve inchiesta, è stato disposto per il presunto colpevole un divieto di avvicinamento al giovane e alla sua famiglia. Provvedimento che, se dovesse essere infranto, farebbe scattare le manette all'indagato.
La persecuzione e le minacce
Il reato contestato ad un marocchino residente legalmente in Italia da parecchi anni è stato commesso nei mesi scorsi, in uno dei quartieri principali di Riccione, famosa località balneare. Il giovane di soli 14 anni, residente all'interno della ridente cittadina, aveva iniziato a frequentare da pochi mesi una sua coetanea di 15 anni di religione musulmana, conosciuta all'interno dello stesso istituto scolastico ("La perla") frequentato da entrambi. Ma la innocente storia d'amore tra i due ragazzi aveva suscitato le ire del padre marocchino di lei. L'uomo non era favorevole alla relazione della figlia con il minorenne per questioni religiose e aveva fatto di tutto per allontanare i due innamorati.
Non appena venuto a conoscenza del flirt della figlia, era andato su tutte le furie, andando persino dai genitori della vittima intimandogli con pesanti minacce di morte di lasciarla perdere. "Io ti ammazzo, non ho nulla da perdere", gli aveva urlato in più occasioni. I genitori del minorenne scossi da quelle dichiarazioni si erano rivolti ai carabinieri denunciando il fatto.
Tuttavia, la querela nel concreto non aveva portato a nessun risultato, il marocchino non faceva altro che terrorizzare il poveretto che ormai aveva paura anche di andare a scuola da solo. In un'altra occasione, aveva anche pedinato i due ragazzi e minacciato lui con un coltello, con l'intenzione esplicita di volergli tagliare la gola.
L'aggressione
Lo scorso 24 ottobre, però, l'uomo ha sorpreso i due ragazzi seduti su una panchina a scambiarsi effusioni: prima ha urlato in arabo alla figlia e poi ha minacciato nuovamente il 14 enne. Questa volta i genitori del perseguitato si sono rivolti ai carabinieri chiedendo giustizia.
I carabinieri di Riccione, dopo numerose segnalazioni e accertamenti, hanno riferito alla Procura il risultato delle indagini. Il magistrato preposto poi ha disposto il divieto di avvicinamento nei confronti del marocchino. Provvedimento che se verrà violato causerà l'arresto immediato.