Vermi e larve sulla pelle come sugli indumenti. Quando l'hanno trovato morto nella culla, era in una condizione che ha sconvolto persino chi, come un medico legale, è abituato alle situazioni più crude. Come tutti i neonati necessitava di cure e attenzioni costanti da parte dei genitori, oltre a tanto amore. Invece così non è stato e la sua permanenza sulla terra è stata di brevissima durata: è morto a soli quattro mesi il piccolo Sterling Koehn. Ad ucciderlo, infatti, non è stata una malattia o una qualche sciagura provocata da un destino avverso, ma l'incuria dei suoi genitori che per almeno due settimane non gli hanno cambiato il pannolino procurandogli una grave infezione che gli è stata letale.

La terribile storia di degrado, innanzitutto umano, quindi ambientale, arriva dagli Usa. Ora si sono aperti due processi contro i genitori della piccola vittima. Per l'accusa, oltre alla negligenza, c'è stata da parte dei genitori l'estrema indifferenza verso la vita umana.

Pannolino non cambiato per due settimane

La vicenda risale a più di un anno fa ed è avvenuta ad Alta Vista città degli Stati Uniti, situata nella contea di Chickasaw, nello stato dell'Iowa. Come è potuta accadere una cosa tanto orribile? Un neonato richiede dedizione assidua, deve poter crescere in condizioni igienico-sanitarie più che idonee. Al piccolo Sterling non è stato mai cambiato il pannolino per un periodo che va dai nove ai 14 giorni, non gli era stato fatto il bagnetto, né è stato mosso dalla culla per più di una settimana.

Lo stato in cui era, tra feci e urina, ha fatto sì che il bambino attirasse insetti che hanno depositato uova finché l'indumento intimo del neonato non è stato infestato da vermi. Ciò ha causato oltre a una terribile dermatite anche un'infezione da Escherichia Coli, batterio molto pericoloso per i neonati che lo ha condotto alla morte.

Le feci accumulate nel pannolino hanno eroso la pelle permettendo ai batteri di entrare nel suo flusso sanguigno e causare 'infezione.

Neonato morto, aperti due processi a carico di madre e padre

Il decesso del neonato risale al 30 agosto del 2017. Quando il padre si è deciso a chiamare il 911, il numero delle emergenze, l'infermiera Toni Friedrich che con la squadra di soccorritori è stata la prima ad entrare nell'appartamento dei genitori ad Alta Vista, ha visto che il bambino ormai privo di vita, era in una stanza calda e soffocante circondato da insetti.

Sentita come persona informata sui fatti, ha raccontato che il padre non ha mostrato alcuna emozione quando l'ha condotta nella stanza. La situazione era così grave che persino una porzione di pelle si è staccata con il pannolino. Il medico che ha fatto l'autopsia ha scoperto sul piccolo corpo vermi e larve. Ha verificato che al momento del decesso il bambino era anche malnutrito e disidratato. In questi giorni sono iniziati due processi, uno a carico del padre del piccolo, Zachary Koehn, di 29 anni, l'altro della madre, Cheyanne Harris, di 20 anni. Secondo il procuratore Coleman McAllister, Sterling sarebbe stato ucciso da “una dermatite da pannolino”. Entrambi, padre e madre, hanno problemi di dipendenza da droghe, compresa la metanfetamina.

All'epoca dell'orrendo fatto, Koehn, era un camionista disoccupato che aveva appena iniziato un nuovo lavoro ed era in trattamento per abuso di sostanze. E così anche la madre del neonato. Un testimone ha riferito al tribunale che la coppia ha già una figlia di due anni che sarebbe ben curata, nutrita e in buona salute. Tuttavia alcuni amici non erano neanche a conoscenza che la coppia avesse un bambino piccolo. Per la difesa non si è trattato di un crimine ma di un'immane tragedia. Ora i due genitori rischiano fino a 20 anni di carcere.