Lo scorso ottobre, a Trapani, la detonazione di una chiavetta USB contenente materiale esplosivo aveva ferito gravemente ad una mano un ispettore di polizia. Nella circostanza, Gianni Aceto aveva perso tre dita della mano sinistra. Il plico contenente la chiavetta era stato inviato ad un avvocato trapanese che, insospettito della cosa, non lo aveva aperto e lo aveva consegnato alla polizia. Il meccanismo che ha causato l'esplosione si è azionato nel momento in cui il piccolo dispositivo è stato collegato ad un pc tramite una normale porta USB. A distanza di oltre un mese dal grave episodio, gli agenti della Questura di Trapani avrebbero individuato il mittente: si tratterebbe di un cliente dello stesso avvocato coinvolto nella vicenda.

Le indagini della polizia scientifica

La polizia scientifica in questo arco di tempo trascorso da un fatto di cronaca che, alla luce della natura, possiamo definire benissimo alla stregua di un attentato, ha accertato grazie alla collaborazione degli artificieri che la chiavetta era stata imbottica da circa 5 grammi di polvere pirica. Gli investigatori avrebbero ristretto il cerchio di indagini sulla clientela del legale trapanese Monica Maragno a cui era originariamente indirizzato il plico. La professionista in questione è una civilista che opera a Trapani, ma in passato ha lavorato anche nel campo delle esecuzioni penali in provincia di Palermo.

Un pacchetto inviato quasi due anni fa

L'indagine in questione è piuttosto complessa.

L'avvocato Maragno, infatti, non ha ricevuto il plico in tempi recenti, ma addirittura quasi due anni fa. Il mittente scritto nella busta era l'Ordine degli avvocati, ma la Maragno si era insospettita perché non presentava la consueta grafica. Oltretutto è bastato rivolgersi al suo Ordine professionale per scoprire che nessuno le aveva mai inviato alcun pacchetto.

Il mese scorso l'ispettore Gianni Aceto era stato incaricato dal pm di visionare il contenuto della pendrive trovata all'interno del plico, ma nel momento in cui questa è stata collegata alla porta USB di un pc, è avvenuta l'esplosione che lo ha gravemente ferito alla mano sinistra causandogli la perdita di tre dita. La vittima era stata trasportata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale 'Sant'Antonio Abate' di Erice-Casa Santa e, successivamente, trasferita a Palermo presso un reparto specializzato in interventi di chiururgia plastica.