Un inquietante accadimento di cronaca a Trapani, dove l'esplosione di una chiavetta USB ha causato il grave ferimento ad una mano di un ispettore di polizia. La chiavetta contenente materiale esplosivo, in base a quanto emerge dalle prime notizie, sarebbe stata destinata ad un avvocato al quale era stata spedita diversi mesi addietro.

Il 'giallo' della chiavetta

A dare la notizia, ripresa poi da organi di stampa nazionali, è stato il sito web Tp24.it. In base a quanto riportato dai colleghi trapanesi, per tutta la giornata di ieri al Tribunale di Trapani si sarebbero susseguite voci di un pacco bomba e di un allarme in realtà infondato.

Quanto accaduto, di là della gravità delle conseguenze, assume i contorni di un vero e proprio 'giallo'. Diversi mesi fa, infati, un noto legale trapanese avrebbe ricevuto un plico con, all'interno, la chiavetta in questione. Il mittente sarebbe stato l'Ordine degli avvocati di Trapani, stando a quanto scritto sul plico. L'avvocato però sarebbe rimasto perplesso dinanzi a questo pacchetto ed avrebbe chiesto lumi al presunto mittente, dunque al suo Ordine professionale, scoprendo che nessuno gli aveva mai spedito una chiavetta USB in un plico. Ha dunque denunciato quanto accaduto e consegnato il plico in Procura per le dovute indagini.

Un innesco esplosivo

A distanza di diversi mesi, nel momento in cui sono state avviate le indagini con delega agli uffici di polizia giudiziaria, la chiavetta sarebbe stata tolta dal suo involucro e collegata ad un PC per esaminarne il contenuto, ma una volta inserita nella porta USB del dispositivo sarebbe avvenuta l'esplosione.

Questo quanto ricostruito da Tp24, tra i maggiori siti di informazione del territorio trapanese. Ad ogni modo, al di là di una dinamica al momento ufficiosa, resta il grave ferimento ad un ispettore di polizia. Si tratta di Gianni Aceto, ispettore in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura di Trapani.

Nell'esplosione ha perso tre dita della mano sinistra ed è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Erice-Casa Santa e da lì trasferito a Palermo presso un reparto di chirurgia plastica a causa delle gravi lesioni riportate alla mano. Probabilmente, questa ovviamente è una supposizione, la chiavetta era dotata di un dispositivo d'innesco che si è attivato nel momento in cui è stata collegata al computer. Resta il mistero sul reale mittente di questo pacco, l'accaduto apre altri scenari il cui chiarimento diventa compito degli inquirenti.