E' una vicenda incredibile quella che oggi riporta il quotidiano La Prealpina, storica testata del varesotto. I genitori di un ragazzino infatti avrebbero denunciato alla Polizia un episodio di violenza nei confronti del loro figlio di 15 anni. Secondo il racconto della patria potestà il giovane sarebbe stato rapito, rinchiuso in un garage e torturato per ore. Qui sarebbe stato sottoposto ad atteggiamenti di una violenza inaudita da alcuni suoi coetanei, legato ad una sedia con alcuni fili elettrici e poi torturato. Il movente del vile gesto sarebbe stato il solito futile motivo, ovvero, in questo caso, quello di rifiutarsi di fare il nome di un amico che la banda di balordi aveva preso di mira.

Il caso è ora finito nelle mani della Procura dei Minori di Milano che, insieme agli agenti, sta tentando di dare un volto e un nome agli aguzzini.

Il racconto del ragazzino: tanta paura

E' un racconto che fa gelare il sangue quello che il ragazzino ha riferito ai genitori, che hanno raccontato tutto alla Polizia. Il giovane sarebbe stato portato in un garage dai suoi aguzzini, qui questi ultimi lo avrebbero portato proprio poiché si era rifiutato di dare le generalità di un amico, probabilmente preso di mira dai coetanei per qualche oscuro motivo. Al rifiuto del 15enne sarebbero scattate le angherie nei suoi confronti. Non solo, come detto, sarebbe stato legato ad una sedia, addirittura minacciato con una mazza e un bastone chiodato.

La baby-gang non si sarebbe fermata qui, ma avrebbe minacciato anche di far saltare all'aria tutto: avrebbero avvicinato infatti un accendino ad una bombola del gas. Dopo diverse ore il ragazzino sarebbe riuscito a fuggire, chiedendo quindi aiuto immediatamente ai suoi genitori.

Indagini in corso

I balordi non sono stati ancora individuati, ma gli inquirenti, come ricordavamo sopra, sono sulle loro tracce.

Uno degli aguzzini, durante le ore in cui la vittima ha subito le violenze, avrebbe anche strappato un orecchino al ragazzino, e lo avrebbe indossato lui, questo forse per far capire che il ragazzo era con loro. Quindi ha pubblicato una foto su Instagram, elemento che potrebbe essere determinante per risalire ai soggetti autori del misfatto.

Un episodio simile si è verificato domenica sera nel brindisino, precisamente a Oria, dove un altro minore è stato aggredito con un coltello: la vittima, in quel caso, ha riportato una ferita al fianco destro, che guarirà in sette giorni. L'autore del gesto è stato denunciato a piede libero per lesioni. Quello di Varese è il terzo episodio che si verifica nel giro di pochi giorni in Italia.