"Sorpresa" peggiore non è immaginabile. Un prodotto made in Italy, arrivato su una tavola finlandese, non ha fatto una gran bella pubblicità al Belpaese: si trattava di una scatola di fagioli neri contenente un topo morto. Incredibile ma vero: dopo che un consumatore finnico - di cui non sono state rese note le generalità - ha avvisato le autorità locali, è scattata l'allerta del Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi.

Fagioli con sorpresa: topo nella scatola

Una faccenda disgustosa e vomitevole. Il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) ha diramato la notizia.

L'avviso di sicurezza reca la sigla 2018.3505 del 03/12/2018, inserito nel bollettino settimanale (3-9 dicembre 2018) delle segnalazioni che giungono a Bruxelles dai vari Paesi dell'Unione Europea.

La marca, così come il nome del produttore, non sono stati resi noti, ma è certo che il Ministero della Salute finlandese ha lanciato un allarme. Ovviamente, la segnalazione internazionale ha messo una "pulce nell'orecchio" dei consumatori: chi può garantire che sul fondo di una lattina di legumi, magari dopo averne mangiato il contenuto, non si nasconda un visitatore raccapricciante? La possibilità di trovare un topo morto in una scatola di fagioli è rara. Eppure si è verificata, anche se il Rasff, dopo aver comunicato la notizia, ha anche cercato di minimizzarne la portata.

Precedenti del genere, d'altra parte, non mancano, come il roditore trovato nella busta d'insalata pronta comprata in un supermercato genovese che ha costretto una coppia a un periodo di trattamento con antibiotici.

Topo morto nei fagioli: caso "a bassa gravità di rischio"

Il Rasff, nel diramare l'allerta, ha dichiarato che si tratta di un caso a bassa intensità di rischio perché si tratterebbe di un evento più unico che raro, anche se resta da capire come sia potuto finire un topo in una scatola di fagioli.

Si è trattato di un'imprevedibile casualità, o c'è un'altra ragione? Il roditore era nella preparazione totale del prodotto? Se così fosse, potrebbe essere stato contaminato un intero lotto, o forse più.

La legge impone alle aziende un rigoroso controllo della filiera produttiva, comprese pulizia degli impianti, igiene del personale, modo e temperatura di conservazione degli alimenti.

Di certo, nel sistema alimentare italiano e in quello europeo, strettamente connessi tra loro, non c'è giorno che non emergano irregolarità di vario genere. Infatti, per presenza di pesticidi e "sorprese" nella conservazione - da batteri pericolosi fino ai roditori - il cibo è sempre più oggetto d'indagine da parte di organismi qualificati, e la popolazione è sempre più attenta alla questione della sicurezza alimentare.

Fagioli in scatola prodotti in Italia, le osservazioni dello Sportello dei Diritti

Il caso, come sottolineato dall'associazione di consumatori "Sportello dei Diritti", riguarda anche l'Italia, dal momento che i fagioli incriminati sono stati prodotti e confezionati proprio nel nostro Paese.

Obbligatoriamente segnalato, è stato quindi ridimensionato, probabilmente per non generare dei facili allarmismi.

Nonostante ciò, secondo Giovanni D'Agata, presidente dell'associazione, analoghe confezioni potrebbero essere in commercio nei supermercati e già presenti nelle dispense italiane. D'altro canto, il Ministero della Salute finora non ha rilasciato alcuna comunicazione, così come nell'apposita sezione "Avvisi di Sicurezza" non è comparsa alcuna nota di richiamo di prodotti a base di legumi che indichi i lotti, il produttore ed il marchio dei fagioli neri in scatola gravati dal richiamo dal mercato europeo.