Viene da Bologna una storia beffarda, se non fosse soprattutto tragica, che ha per protagonista Juri Malini, un operaio piemontese di 41 anni, residente ad Anzola dell’Emilia, paesone facente parte della città metropolitana bolognese, costretto a vivere in un garage mentre la sua casa di proprietà è occupata da una famiglia di origine romena.

Il racconto di Juri Malini: ‘Io dormo in un garage e loro dormono nella mia casa’

Secondo quanto raccontato dallo stesso Malini al quotidiano locale Il Resto del Carlino, quando ha deciso di trasferirsi temporaneamente all’estero per lavoro, aveva affidato la sua abitazione al Comune di Bologna, con il compito di subaffittarlo, di modo tale da ricavarci qualche soldo per finire di pagare il mutuo ancora acceso sull’immobile.

Ma, da quel momento, è iniziato un vero e proprio incubo per lo sfortunato Malini. La casa è stata prima devastata dai primi ‘ospiti’ romeni (che, tranne poche rate, non pagavano l’affitto dovuto) e, in seguito, occupata da un’altra famiglia proveniente dalla Romania. Lui, intanto, è costretto a vivere in un garage, con l’ulteriore beffa di dover pagare ancora il mutuo.

‘Casa in condizioni pietose con 36mila euro di danni’

Intanto, sono passati più di sei mesi dall’inizio dell’occupazione abusiva della sua casa, peraltro affidata al Comune di Bologna e quindi ritenuta ‘sicura’, ma Juri Malini non riesce ancora a rientrarvi in possesso. Secondo la sua versione, la prima famiglia di romeni entrata nella sua casa avrebbe pagato l’affitto solo per pochi mesi (il resto è stato coperto dalle casse comunali), lasciando la casa in “condizioni pietose” con ben “36mila euro” tra danni e mobili rubati.

Una volta avviata la procedura di sfratto esecutivo da parte del Comune, i romeni, incredibilmente, hanno fatto le valigie e se ne sono andati. A quel punto, era stata fissata persino la data ufficiale della riconsegna delle chiavi dell’appartamento al legittimo proprietario, il 12 luglio scorso. Peccato per Malini che, poche settimane prima della scadenza, un’altra famiglia di romeni, guarda caso con lo stesso cognome dei primi, abbia occupato nuovamente la casa sfondando una finestra e cambiando subito la serratura.

Le responsabilità del Comune di Bologna

Malini con l’inviato del Resto del Carlino confidando di aver provato a bussare a molte porte in Comune, ma poi si lascia andare ad una amara considerazione: "Chi ha scassinato l’ingresso e occupato la mia casa ha più diritti di me". Un quadro perfetto della scandalosa situazione al quale i diretti responsabili rispondono adducendo la scusa di essere in attesa di una decisione della Procura emiliana. Anzi, la colpa sarebbe in parte dello stesso operaio per il ritardo nella denunci dell’occupazione.