Corruzione in atti giudiziari. Sono queste le pesantissime accuse con cui questa mattina i militari della Guardia di Finanza di Lecce hanno tratto in arresto un pubblico ministero, E.A. queste le sue iniziali, operante presso il tribunale leccese, insieme al direttore generale della Asl salentina, O.N. e ad un dirigente della stessa. Insieme a loro altre quattro persone sono finite agli arresti domiciliari. Secondo le indagini, avviate dalle Fiamme Gialle su specifica richiesta della Procura potentina, gli indagati avrebbero promesso ad alcune persone vari favori, anche di natura sessuale.

L'avvio dell'attività investigativa

Le indagini sono partite dalla stessa Procura di Lecce in seguito ad una notifica di reato contestato ad uno degli indagati, il quale riguardava il provvedimento di una richiesta di dissequestro di una piscina di proprietà dello stesso direttore generale della Asl. Da qui, in soli quattro mesi, gli investigatori hanno smascherato una fitta rete corruttiva, con numerosi episodi di corruzione in atti giudiziari. In un caso inoltre, secondo quanto si apprende dalla stampa locale, il magistrato indagato avrebbe contattato il presidente della commissione esaminatrice del concorso per avvocati al fine di favorire un'aspirante avvocata, persona vicina in questo senso ad un altra legale, B.M.

del foro salentino, quest'ultima finita anche sotto inchiesta e ora anch'essa ai domiciliari. Accertamenti e intercettazioni varie dimostrerebbero inoltre che il sostituto si sarebbe prestato a favori espliciti da parte delle due legali. Lo stesso magistrato finito sotto inchiesta, avrebbe richiesto altri favori del genere ad un'altra legale, al fine di "raccomandarlo" presso il presidente del collegio di disciplina degli avvocati.

La Asl

In questa spiacevole e assurda vicenda giudiziaria è finita anche la Asl di Lecce. Infatti, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni dirigenti avrebbero ottenuto dei favori giudiziari e degli "aggiustamenti" di provvedimenti giudiziari a carico degli stessi esponenti della Asl. In questo senso, il pubblico ministero avrebbe ottenuto diversi benefici, in particolare una barca di lusso di 12 metri ad un prezzo estremamente conveniente.

In virtù di questo stratagemma il direttore della Asl sarebbe stato assolto da un'accusa di peculato. Una vicenda che fa davvero rabbrividire, e che ha scosso sia l'ambiente giudiziario leccese che il sistema sanitario del capoluogo salentino. Proprio pochi mesi fa il capoluogo di provincia salentino fu coinvolto in un altro scandalo relativo all'assegnazione illecita di alloggi popolari, il quale coinvolse alcuni consiglieri comunali.