Nonostante le basse temperature e l'altissima percentuale di umidità, va avanti la protesta dei 50 lavoratori del portierato ospedaliero di Sassari, giunto ormai all'undicesima notte. Il portavoce, Stefano Maiore, denuncia il nulla di fatto dopo l'incontro con il sindaco, Nicola Sanna e l'inconcludenza della politica. Nel contempo ringrazia l'arcivescovo, monsignor Gianfranco Saba, per la solidarietà dimostrata a Natale.
L'incontro con il sindaco, Nicola Sanna
“Siamo all'undicesima notte all'addiaccio, le temperature sono basse. Nelle scorse ore siamo arrivati addirittura a un grado, con il 75% di umidità.
E' stata veramente dura perché gli arti periferici erano un pochino congelati”. Inizia così il racconto di Stefano Maiore, portavoce degli ex lavoratori Aou e Ats di Sassari. L'uomo prosegue parlando dell'incontro con il primo cittadino: “Abbiamo avuto da poco un incontro con il sindaco, Nicola Sanna e su suo invito è venuto in assemblea un portavoce dell'Aou, il dottor Contu e per conto dell'Ats il dottor Spano. Hanno chiesto ulteriore documentazione delle persone rimaste fuori dall'appalto, così come quelle transitate dentro. Ciò servirà per andare a confrontare gli elenchi con fogli e firma, così da capire quali sono le nuove persone che si trovano a lavorare al posto nostro in questo appalto”.
Poi precisa: “Abbiamo inviato la documentazione in questi giorni. Ancora non abbiamo avuto notizie, ma speriamo di ricevere risposte nell'immediato”.
La solidarietà dell'arcivescovo, Monsignor Saba
Stefano Maiore, inoltre, ringrazia l'arcivescovo per la solidarietà: “L'arcivescovo ci ha invitato alla Santa Messa svolta il 25, la mattina di Natale.
Devo dire che Monsignor Gianfranco Saba è una persona fantastica. Sia prima che durante la Messa è venuto nel piazzale a salutarci. Con poche parole, ben dette e ricche di significato, siamo usciti da quella giornata, da quella mattina, molto più sereni”.
La richiesta di disoccupazione
L'uomo conclude parlando della domanda di disoccupazione: “Ho fatto richiesta per la Naspi e ho ricevuto tre messaggi da Inps Informa dove mi chiedevano il modulo, l'SR 163, che è stato debitamente compilato e spedito dal Caf.
Ma quello che rimane sul groppone non è tanto il modulo quanto il discorso della busta paga di dicembre che praticamente è inesistente. Essendo stati mollati, usciti dall'affitto da un'altra azienda e ricaduti in un fallimento, abbiamo ricevuto la lettera di licenziamento dal curatore fallimentare. Non vorrei adesso che si aggiungessero altri problemi e alla fine la questione diventi ancora più difficile perché non abbiamo questa busta paga di dicembre. Ciò sarebbe impossibile poiché l'azienda è fallita e il curatore fallimentare ha firmato le lettere in accordo con i sindacati e ci sono stati i licenziamenti collettivi che hanno coinvolto 50 persone. Siamo finiti in una maglia dalla quale non se ne viene fuori. Ogni giorno ne scopriamo una”.