L'incredibile vicenda è accaduta nella cittadina russa di Vasilyevka. Una donna di 62 anni è deceduta dopo aver passato ore intere, da viva, in una cella frigorifera in obitorio. Alla base un tragico errore: si pensava che fosse morta. Forse neanche la penna sagace di Edgar Allan Poe, maestro indiscusso dell'horror in letteratura, autore di tanti capolavori, sarebbe stato capace di proporre ai suoi lettori una trama così raccapricciante. Ed in effetti in questa vicenda presenta aspetti macabri e paradossali.

Beve troppo, i parenti la credono morta

Stando a quanto si apprende, nel corso di una festa con i suoi parenti, tenuta nella cittadina di Vasilyevka, l'anziana avrebbe bevuto troppo, al punto di perdere i sensi. Da questo punto in poi la vicenda si ingarbuglia in una serie di equivoci a catena che preludono al tragico epilogo. La donna ha soltanto perso i sensi, mentre i parenti, credendola morta, non chiamano i soccorsi, ma la polizia. Una volta giunto sul posto, il funzionario di polizia ha certificato il decesso della donna, quindi ha chiamato il necroforo incaricandolo di portare la salma in obitorio. Il funzionario di polizia agendo in questo modo sarebbe incorso in una irregolarità procedurale: in questo caso infatti avrebbe dovuto richiedere una ambulanaza, così come previsto dal regolamento, invece non l'ha fatto.

L'anziana è stata quindi trasferita, svenuta ma non morta, presso l'obitorio locale.

All'obitorio, quando un funzionario della camera mortuaria ha provato a legare un cartellino ai piedi della donna, in ossequio alla prassi, è accaduto qualcosa di sconceratnte: la donna si è mossa e ha aperto gli occhi, levando uno sguardo di terrore nel momento in cui ha compreso dove si trovava.

Dopo l'iniziale incredulità, l'uomo ha chiamato i servizi di emergenza. L'anziana è stata trasportata all'ospedale di Belogorsk in terapia intensiva. Dopo qualche ora è stata colpita da un infarto che si è rivelato fatale. Nonostante gli sforzi dei sanitari, non vi è stato modo di rianimarla. Stando a quanto dichiarato da Mikhail Danilov, medico dell'ospedale, se non fosse stata per tante ore nella cella frigorifera dell'obitorio, probabilmente si sarebbe potuta salvare.

La polizia locale ha aperto una indagine per fare chiarezza sulla morte dell'anziana.

Morte apparente

Esistono pochi casi documentati nella letteratura medica, relativi a persone il cui cuore ha ricominciato a battere dopo pochi minuti dalla cessazione delle manovre per rianimarle. Questo fenomeno è stato documentato per la prima volta nel 1982 nella letteratura medica sulla prestigiosa rivista Lancet. Tuttavia va precisato che nella maggior parte dei casi, la persona è poi deceduta pochi giorni dopo o nei mesi seguenti a causa della patologia che aveva portato alla prima morte "apparente". Nel 1993 si è parlato ufficialmente di fenomeno di Lazzaro in riferimento al caso di un uomo il cui cuore ha ripreso a pulsare cinque minuti dopo dalla cessazione delle manovre di emergenza.

Un medico anestesista interessato all'argomento, consultando le riviste mediche, ha rintracciato 38 casi analoghi, che ha descritto in un articolo pubblicato nel 2007. La maggior parte di queste persone è deceduta poco dopo, ma 14 di queste sono sopravvissute e quindi hanno potuto fare ritorno a casa.